Taranto, 21 luglio 2021 - Una lite, sembra per motivi banali, è sfociata in una sparatoria con 10 feriti in un locale di Taranto. La follia è esplosa alle 2 di notte durante una festa organizzata da studenti universitari, con la presenza di oltre 300 persone, discopub Yachting Club di San Vito.
Secondo quanto ricostruito fino ad ora dalle pattuglie della Squadra Mobile e della Squadra Volante intervenute sul posto, la rissa è scoppiata tra due gruppi di ragazzi, sembra uno del quartiere Tamburi e l'altro proveniva da una città vicina. Un giovane avrebbe estratto una pistola calibro 9 facendo fuoco nel pub affollato. Alcuni colpi sono andati a vuoto e altri hanno raggiunto alcuni presenti agli arti inferiori. In particolare la discussione è degenerata tra un pregiudicato 37enne con piccoli precedenti, del rione Tamburi di Taranto, e un 28enne di Grottaglie (Il ferito grave), anche lui già noto alla polizia: Il primo ha sparato attorno a sé, provocando feriti, panico e un pericoloso 'fuggi fuggi' generale.
Quattro ragazze e sei ragazzi tra i 20 e i 28 anni sono stati ricoverati, e per qualcuno è stato necessario un intervento chirurgico di estrazione dei proiettili. Tutti tranne due sono già stati dimessi, uno è grave (In prognosi riservata nel reparto di Chirurgia vascolare). Gli agenti hanno fermato e identificato il sospetto della sparatoria nella discoteca e stabilimento balneare, grazie alle imagini della videosorveglianza del locale.
La testimonianza del gestore Gianluca Piotti: "C'è stato un fuggi fuggi generale quando ha sparato e credo che i feriti meno gravi siano stati dovuti al parapiglia che si è determinato. Ma devo anche dire che forse per lo stupore dei ragazzi e per le dimensioni dell'aperto rispetto al chiuso, il parapiglia è stato inferiore rispetto a quanto si potesse pensare". E ha aggiunto: "Trecento persone in un'area così vasta, io l'ho vista per l'ennesima volta con le telecamere, erano una situazione accettabile. I ragazzi non ballavano, lo sottolineo sicuramente. E' difficilissimo tenere fermi i grandi, figuratevi i ragazzi, ma questi non ballavano". Piotti continua nel racconto: "Non ho sentito i colpi perchè ero a casa e dormivo. Sono stato chiamato. I colpi sono stati però sentiti da tutti e si è capito che non erano fuochi di artificio. Io, mio figlio, la struttura, ci siamo messi subito a disposizione della Polizia. La tecnologia di cui siamo dotati - abbiamo oltre 30 telecamere, alcune di ultimissima generazione come quella che ha ripreso la scena - e le immagini, che sono state chiarissime, hanno così permesso di ricostruire l'accaduto. Questo, insieme a delle indicazioni fornite attraverso il nostro personale della sicurezza, ha fatto sì che il responsabile della sparatoria sia stato velocemente individuato".