Domenica 1 Settembre 2024

Soumahoro: indagata la moglie. Sequestrati alla suocera oltre 600mila euro

Liliana Murekatete coinvolta nell'inchiesta sulle cooperative pro migranti. "Io totalmente estranea ai fatti". Soumahoro: "Mia moglie dimostrerà la sua innocenza". L'ordinanza del gip: "Spregiudicatezza criminale"

Roma, 15 dicembre 2022 - Liliane Murekatete, la moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, è indagata dalla Procura di Latina nell'ambito dell'inchiesta legata alle cooperative pro migranti Karibu e Aid. Con lei, come già noto, c'è la madre Marie Terese Mukamitsindo, suocera dunque del deputato, ma anche altri quattro nomi. Sarebbero dunque almeno sei gli indagati per la vicenda. La suocera, come altri indagati, è stata raggiunta dalla misura interdittiva del divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche. Nei suoi confronti è stato disposto anche il sequestro di oltre 600mila euro. 

Liliane Murekatete (ImagoE)
Liliane Murekatete (ImagoE)

"La signora Murekatete si dichiara assolutamente estranea rispetto ai fatti contestatile, che peraltro riguardano un presunto danno erariale di 13mila euro, e siamo certi che a breve, anzi a brevissimo, verrà fatta chiarezza e dimostrata la totale innocenza della mia assistita". È quanto fa sapere Lorenzo Borrè, legale di Liliane Murekatete.

Liliana Murekatete, secondo quanto si legge nell'ordinanza del Gip di Latina, in concorso col fratellastro Michel Rokundo (anche lui indagato), e con la madre di entrambi Mukamitsindo, nella loro qualità di consiglieri di amministrazione della Karibu dal 2018 a oggi "al fine di evadere l'imposta sui redditi e sul valore aggiunto indicavano (o omettevano di vigilare affinché altri e in particolare la Mukamitsindo indicassero) elementi passivi fittizi" nella dichiarazione dell'anno di imposte 2019, "utilizzando fatture relative a operazioni inesistenti emesse dall'associazione di promozione sociale 'Jambo Africa', per un imponibile complessivo di 55.701 euro, "con Ires dovuta e evasa pari a complessivi 13.368 euro".

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Soumahoro: mia moglie innocente

"Sono profondamente amareggiato, dispiaciuto e preoccupato per l'indagine che vede coinvolta direttamente la mia compagna Liliene Murakatete che confido dimostrerà la sua innocenza", sono state le parole del deputato Soumahoro. "Ribadendo la mia totale estraneità ai fatti contestati sull'indagine della Coop. Karibù e del Consorzio Aid, di cui, come più volte affermato, non ero a conoscenza, nel prosieguo delle indagini, sempre più alla luce del sole, continuerò a impegnarmi nella mia attività politico-parlamentare sui temi che hanno da sempre caratterizzato il mio impegno".

"Per quanto appreso, - prosegue Soumahoro - attualmente la Coop. Karibù è commissariata per decreto del Ministero; sono intervenuti questa mattina provvedimenti di sequestro ed interdittivi". La situazione amministrativa della Coop. Karibù e del Consorzio Aid, prosegue, "è quindi congelata, in mano al ministero, in mano alla magistratura, nella quale ripongo la massima fiducia". 

L'ordinanza del gip

Marie Terese Mukamitsindo e Liliane Murekatete, rispettivamente suocera e moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, assieme il cognato Michel Rukundo, "seppur allo stato formalmente incensurati, hanno mostrato elevata spregiudicatezza criminale nell'attuare un programma delinquenziale a gestione familiare protratto nel tempo e rivestendo le qualifiche societarie documentate in atti". E' un passo dell'ordinanza interdittiva firmata dal gip di Latina Giuseppe Molfese.

"Grazie al fraudolento sistema contabile operato con enti interposti sostanzialmente dipendenti dalla Karibu - viene spiegato dal giudice - si è arrivati a portare in deduzione costi mai effettivamente sostenuti (relativi a prestazioni inesistenti), beneficiando di finanziamenti pubblici distratti dalle finalità preposte". Il giudice sottolinea anche che "le relazioni ispettive e le dichiarazioni testimoniali hanno documentato la scarsa qualità dei servizi erogati ai migranti nell'ambito dei progetti assegnati". Come prospettato dalla procura nella richiesta di misura cautelare, "le attuali cariche societarie ricoperte nella cooperativa Karibu e nel consorzio AID non solo evidenziano il rischio di reiterazione di nuovi reati ma altresì agevolano l'inquinamento probatorio di ulteriori elementi di indagine oggetto di possibile acquisizione".