Terremoto politico, tsunami, choc: sono questi i termini che prevalgono all’indomani del primo turno delle presidenziali in Romania, vinte a sorpresa dall’esponente di estrema destra filorusso Calin Georgescu, praticamente uno sconosciuto fino al momento della sua candidatura, che andrà al ballottaggio l’8 dicembre con Elena Lasconi, sindaca e politica di centrodestra, ritenuta anche lei una outsider alla vigilia, ma che è riuscita nell’impresa di arrivare seconda. L’incredibile notte elettorale di Bucarest ha visto la clamorosa uscita di scena dei due favoriti dai sondaggi – il premier socialdemocratico Marcel Ciolacu e l’altro candidato dell’estrema destra sovranista George Simion, giunti rispettivamente terzo e quarto e ormai fuori dai giochi.
CronacaSorpresa alle presidenziali romene, trionfa il sovranista filo Putin. Ora è il favorito del ballottaggio