Giovedì 21 Novembre 2024
ILARIA VALLERINI
Cronaca

La sorella di Giulia Cecchettin contro Salvini: “Questa è violenza di Stato”. Ecco cosa ha scritto il ministro su Turetta

Elena nelle sue storie di Instagram continua la sua battaglia contro la violenza di genere dopo l’uccisione della sorella

Elena e Giulia Cecchettin; a destra il post di Elena in risposta al post del ministro Matteo Salvini

Elena e Giulia Cecchettin; a destra il post di Elena in risposta al post del ministro Matteo Salvini

Vigonovo, 19 novembre 2023 – “Ministro dei trasporti che dubita della colpevolezza di Turetta. Perché bianco, perché di “buona famiglia”. Anche questa è violenza, violenza di Stato”. Elena, la sorella di Giulia Cecchettin, continua la sua battaglia contro la violenza di genere e commenta indignata l’affermazione del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in merito alla notizia dell’arresto in Germania di Filippo Turetta, accusato dell’omicidio di Giulia: “Bene. Se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita”. 

Nella storia di Instagram, Elena cita un post della scrittrice e attivista Carlotta Vagnoli nel quale quest'ultima ricorda che il "ministro il cui partito (la Lega, ndr), insieme a Fdl (che però ha scelto l’astensione), a maggio ha votato contrariamente alla ratificazione della Convenzione di Istanbul (il trattato internazionale sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, ndr). “Così, nel caso voleste altri motivi per comprendere quanto il femminicidio sia un omicidio di Stato”. 

Il botta e risposta virtuale è continuato. Matteo Salvini respinge le accuse di un maggior garantismo nei confronti dell’ex fidanzato della vittima in un nuovo post: "Per gli assassini carcere a vita, con lavoro obbligatorio. Per stupratori e pedofili, di qualunque nazionalità, colore della pelle e stato sociale, castrazione chimica e galera. Questo propone la Lega da sempre, speriamo ci sostengano e ci seguano finalmente anche altri. Ovviamente, come prevede la Costituzione, dopo una condanna stabilita in tribunale augurandoci tempi rapidi e nessun buonismo, anche se la colpevolezza di Filippo pare evidente a me e a tutti".

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