Vigonovo, 19 novembre 2023 – “Ministro dei trasporti che dubita della colpevolezza di Turetta. Perché bianco, perché di “buona famiglia”. Anche questa è violenza, violenza di Stato”. Elena, la sorella di Giulia Cecchettin, continua la sua battaglia contro la violenza di genere e commenta indignata l’affermazione del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in merito alla notizia dell’arresto in Germania di Filippo Turetta, accusato dell’omicidio di Giulia: “Bene. Se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita”.
Nella storia di Instagram, Elena cita un post della scrittrice e attivista Carlotta Vagnoli nel quale quest'ultima ricorda che il "ministro il cui partito (la Lega, ndr), insieme a Fdl (che però ha scelto l’astensione), a maggio ha votato contrariamente alla ratificazione della Convenzione di Istanbul (il trattato internazionale sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, ndr). “Così, nel caso voleste altri motivi per comprendere quanto il femminicidio sia un omicidio di Stato”.
Il botta e risposta virtuale è continuato. Matteo Salvini respinge le accuse di un maggior garantismo nei confronti dell’ex fidanzato della vittima in un nuovo post: "Per gli assassini carcere a vita, con lavoro obbligatorio. Per stupratori e pedofili, di qualunque nazionalità, colore della pelle e stato sociale, castrazione chimica e galera. Questo propone la Lega da sempre, speriamo ci sostengano e ci seguano finalmente anche altri. Ovviamente, come prevede la Costituzione, dopo una condanna stabilita in tribunale augurandoci tempi rapidi e nessun buonismo, anche se la colpevolezza di Filippo pare evidente a me e a tutti".
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