Trieste, 2 novembre 2023 – L’Italia blinda i suoi confini terrestri per altri 20 giorni al confine con la Slovenia. Con l'aggravarsi della situazione in Medio Oriente e il crescente livello di allerta terroristica in tutta Europa, l'Italia continua a giocare in difesa sulla cosiddetta ‘rotta balcanica’ dove la libera circolazione prevista da Schengen è sospesa da ormai 10 giorni e i controlli sono serratissimi. Il bilancio fino a questo momento è di 18.700 persone e 10mila veicoli controllati, le verifiche hanno portato al respingimento di 220 persone e all’arresto di una decina di persone per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I paesi balcanici sono un fronte ‘caldo’ nella lotta all’immigrazione irregolare ormai da anni. Un esempio fra tutti: la grande crisi migratoria scoppiata nel 2015.
Piantedosi: “Creare un sistema di deterrenza”
I dati raccolti e comunicati dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, al termine del trilaterale con gli omologhi di Slovenia e Croazia a Trieste “danno il segno dell'importanza dei controlli fatti – ha dichiarato il ministro –. Ci sono già i primi segnali di una filiera di interesse importante anche in termini di deterrenza. Intendiamo proseguire non solo con l'implementazione dei controlli su valichi secondari, ma anche creando insieme a Slovenia e Croazia un sistema di deterrenza”.
Ciriani: “Misura efficace e necessaria”
“Il bilancio dei primi 10 giorni, dopo la reintroduzione dei controlli alla frontiera con la Slovenia, tracciato dal ministro Piantedosi a Trieste, conferma che la decisione presa, presa non a cuor leggero, è però efficace e necessaria in questo momento”, ha detto Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento.
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