Lunedì 28 Ottobre 2024
GIOVANNI PANETTIERE
Cronaca

Svolta al Sinodo dei vescovi, “via libera alle donne nei ruoli guida della Chiesa”

Il Papa rinuncia all’esortazione apostolica postsinodale. Per la prima volta nella storia il testo conclusivo dell’assise è immediatamente operativo. Approvato con una consistente opposizione anche il paragrafo sul diaconato femminile: “La questione resta aperta, occorre proseguire il discernimento a riguardo”

Papa Francesco nell'Aula Paolo VI

Papa Francesco nell'Aula Paolo VI

Roma, 26 ottobre 2024 – Non ci sono ostacoli alla presenza di donne nei ruoli guida all’interno della Chiesa. E, anche se il nodo specifico del diaconato femminile resta affidato al disbrigo esclusivo del gruppo di studio voluto dal Pontefice, la questione di per sé “rimane aperta” e merita di essere approfondita. Per la prima volta nella storia del Sinodo dei vescovi non ci sarà un’esortazione apostolica post sinodale del Papa: Bergoglio rinuncia a scriverla. Tradotto, il Documento finale dell’assise sulla sinodalità, approvato stasera in Aula Paolo VI, diviene immediatamente operativo. Comprese le indicazioni che muovono verso una piena parità di genere, nonostante siano maturate in seno a un’istituzione, quella sinodale, che quest’anno ha subito il calo delle donne con diritto di voto rispetto al 2023 (9% del totale a fronte di un 14%).

“Non ci sono ragioni che impediscano alle donne di assumere ruoli di guida nella Chiesa – si legge al paragrafo 60  , il più dibattuto del testo finale –: non si potrà fermare quello che viene dallo Spirito Santo”. Dai padri e dalle madri sinodali arriva poi l’imperativo a favore della presenza di laiche e religiose nel processo di formazione dei preti. A questo proposito, il cardinale Jean Claude Hollerich, relatore generale al Sinodo dei vescovi, ha dichiarato che "i seminaristi ne avranno un grande beneficio".

Il Documento finale è percorso dalla prospettiva di una conversione della Chiesa in senso sinodale e in un orizzonte missionario: una comunità ecclesiale meno gerarchica e centralizzata, con le Chiese locali più valorizzate e in relazione fra loro, mentre tutte le strutture sono considerate al servizio, dell'impulso missionario, con il laicato sempre più protagonista. Significativa la proposta di far sì che i dicasteri vaticani avviino una consultazione “prima di pubblicare documenti normativi importanti”. Così come si sprona a una revisione del diritto canonico per renderlo più in linea con una visione sinodale della Chiesa. 

Tutti i 155 paragrafi del Documento sono stati approvati a larghissima maggioranza, Undici di questi hanno raggiunto l’unanimità dei 355 partecipanti al voto. Il passaggio, che ha ottenuto meno voti positivi (258 sì e 97 no), è il numero 60 incentrato sulla questione femminile, diaconato compreso.