Roma, 11 settembre 2023 – “L’obiettivo è che sia norma entro l’autunno", aveva detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a fine giugno annunciando l’approvazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge sulla sicurezza stradale e della delega per la riforma del Codice della Strada. E, sebbene tale indicazione copra un arco temporale che arriva fin quasi a Natale, più che una deadline appare un auspicio. "Augurandoci che il Parlamento approvi il prima possibile la nostra nuova legge sulla sicurezza stradale, ridurre i rischi e salvare vite deve essere una priorità per tutti", ha detto ieri Salvini commentando la tragedia di Cagliari.
Ma al momento l’esame dell’attesa stretta non è nemmeno in calendario. E l’iter parlamentare per arricchire ed emendare il testo potrebbe essere più lungo e complesso del previsto tanto da far vedere come un successo una pubblicazione in Gazzetta ufficiale fra tre mesi. Il vicepresidente della Commissione Trasporti, Flavio Tosi (Forza Italia), la settimana scorsa ha assicurato che il provvedimento arriverà "a breve alla Camera, in Aula e in Commissione Trasporti". Una data certa, tuttavia, ancora non c’è.
"Non abbiamo notizia di una calendarizzazione del ddl. Non sempre – commenta Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori Polstrada (Asaps) – la sicurezza stradale ha la dovuta attenzione: nel dossier del 15 agosto del Ministero dell’Interno in 43 pagine non c’è una sola parola sul tema. Non possiamo attendere il sacrificio di quattro ragazzi per ritornare a parlarne. Ogni fine settimana la media è di 30 morti". Nel corso dell’estate, solo nei fine settimana, i morti per incidenti stradali sono stati 420. Un bollettino di guerra: 100 a giugno, 180 a luglio (con un picco di 40 morti nel weekend del 30 giugno-2 luglio), 113 ad agosto, 27 nel primo fine settimana di settembre.
Per fermare questa mattanza l’Asaps – sottolinea Biserni – aveva "auspicato un decreto legge. In particolare un provvedimento immediato sull’uso del cellulare alla guida con la sospensione della patente alla prima violazione e non circoscritta, come prevede il ddl, solo al 2% per cento degli italiani che hanno meno di 20 punti". Per assicurare l’efficacia delle nuove norme, per Biserni è cruciale "ripianare gli organici della polizia stradale e delle polizie locali dove l’età media è di oltre 50 anni". In sostanza – spiega – "è inutile inasprire le sanzioni per chi beve, si droga o usa il cellulare alla guida se poi non ci sono i controlli". Su questo fronte "a preoccupare – rileva il presidente dell’Asasp – è l’articolo 18 del ddl secondo il quale non devono derivare dall’applicazione di questa riforma maggiori oneri alla finanza pubblica". Nel 2013 – ricorda – "la riforma del Codice della strada andò a spiaggiarsi proprio sul problema delle coperture".