"Il cordoglio non basta. Servono nuove misure, lavoriamoci insieme". La segretaria Pd, Elly Schlein, sceglie l’Abruzzo per lanciare il suo appello al governo a far qualcosa di concreto per il fermare le morti sul lavoro. Un appello che fa un passo avanti, e si sostanzia della proposta di una rinnovata collaborazione, sul modello vincente dell’emendamento bipartisan sulla fine delle ostilità a Gaza. Quest’ultimo, la scorsa settimana, era nato nel corso di due telefonate tra la segretaria dem e la premier Giorgia Meloni. Tu limi qui, aggiungi là, noi ci asteniamo, e il gioco è fatto. Questa volta i cellulari non squillano, ma la ratio è la stessa: su certi temi, fa intendere Schlein, l’interesse nazionale travalica gli schieramenti. Tanto più che la città scelta per la richiesta, Vasto, almeno nell’immaginario del centrosinistra è un luogo di accordi e coalizioni ampie. Qui venne scattata la famosa foto tra i leader di Pd, Italia dei valori e Sinistra ecologia libertà per un accordo elettorale. Non andò bene, ma cosa c’entra.
Per Schlein una passeggiata in città con il candidato a governatore della Regione, Luciano D’Amico, con codazzo di simpatizzanti, rappresentanti locali del partito e giornalisti, ai quali al termine del giro la segretaria ha consegnato il suo appello: "Di fronte a questi altri morti – spiega –, ci stringiamo attorno alle famiglie ma non basta. C’è bisogno che le istituzioni intervengano con nuove misure". Il riferimento è al prossimo consiglio dei Ministri, nel quale l’argomento sicurezza sul lavoro verrà trattato proprio all’indomani della tragedia di Firenze. "Sappiamo che il governo vuole preparare misure in merito", avverte Schlein. L’appello è che sia l’occasione perché "si riparino gli errori che hanno commesso in passato", consentendo "il far west dei subappalti a cascata negli appalti pubblici". Ma per la dem è proprio questo il punto su cui ci può essere una convergenza delle opposizioni: "Noi chiediamo al governo di fare il contrario – spiega –, ed estendere anche al privato le tutele previste dal codice degli appalti pubblici". E quindi: "Divieto di fare ribasso sul costo del lavoro e sui costi legati alla sicurezza" e obbligo di ricorso al contratto nazionale degli edili più rappresentativo". Misure fondamentali, a suo dire, per evitare che i lavoratori in subappalto, come oggi appaiano di serie B.
Ed ecco che, perlomeno nel centrosinistra, lo spirito di Vasto evocato implicitamente dalla location, effettivamente funziona. Perché la disponibilità al dialogo del Pd si riverbera anche sugli eredi della fu Sel, ovvero l’Alleanza Verdi e Sinistra. Con il portavoce dei Verdi Angelo Bonelli che ribadisce la disponibilità al dialogo con il governo su questi temi: "Siamo disposti a collaborare – scandisce –, perché la Camera licenzi al più presto nuove leggi che regolarizzino il settore e per trovare dei fondi per l’assunzione degli ispettori del lavoro". Perché "La tragedia di Firenze non può essere licenziata come una fatalità". è la senatrice dem Marina Sereni, più tardi, a chiedere una reazione al governo: "Bene ha fatto la segretaria a proporre un confronto serio su una proposta precisa. Il governo risponda". Un appello al dialogo che diventa subito ordine di scuderia, con dichiarazioni simili gemmate in poche ore sui profili di altri dem, da Chiara Gribaudo ad Annalisa Corradi. Se con Gaza ha funzionato, è il leit motiv, perché non ritentare.