Martedì 16 Luglio 2024

La formica di fuoco invade la Sicilia: cosa è e quali sono i rischi per l’uomo e l’ecosistema

L’allarme arriva dallo studio pubblicato sulla rivista Current Biology. Scoperti almeno 88 nidi nelle zone del siracusano: è il primo avvistamento in Europa

La formica di fuoco (iStock)

La formica di fuoco (iStock)

Palermo, 11 settembre 2023 – Si chiama formica di fuoco (Solenopsis invicta) ed è originaria del Sud America. Dopo il granchio blu sbarca in Italia questa nuova specie tra le più invasive al mondo. Il primo avvistamento europeo ufficiale è in Sicilia, vicino Siracusa, dove sono stati rintracciati ben 88 nidi. L'allarme arriva dallo studio pubblicato sulla rivista Current Biology e guidato dall'Istituto spagnolo di Biologia evoluzionistica, e al quale hanno collaborato anche l'Università di Parma e l'Università di Catania.

L’identikit della formica di fuoco

Conosciuta anche come formica guerriera può diffondersi in maniera estremamente rapida, in Italia come nel resto del continente, con impatti notevoli sugli ecosistemi, agricoltura e salute umana. “I principali tipi di danni per l'uomo riguardano le apparecchiature elettriche e di comunicazione, e l'agricoltura”, dice all'Ansa Mattia Menchetti dell'Ibe, che ha guidato lo studio.

I rischi per l’ambiente

Questa specie di formiche “ha anche un importante impatto sugli ecosistemi naturali: è infatti un predatore generalista, e nei luoghi in cui si insedia causa la diminuzione della diversità di invertebrati e piccoli vertebrati. Inoltre – aggiunge il ricercatore italiano - grazie al veleno contenuto nel loro aculeo e alle colonie che possono raggiungere centinaia di migliaia di individui, possono avere un impatto anche su animali giovani, deboli, o malati”.

Reazioni allergiche

La formica di fuoco deve il soprannome alla sua caratteristica più nota: le sue punture sono molto dolorose e possono causare anche gravi reazioni allergiche.

Come si è diffusa

Sebbene sia originaria del Sud America, si è diffusa rapidamente, spostandosi con il vento e con l'aiuto degli esseri umani, che hanno contribuito attraverso il commercio marittimo e il trasporto di prodotti vegetali: in questo modo la formica è riuscita a colonizzare Australia, Cina, Caraibi, Messico e Stati Uniti in meno di un secolo, mentre l'Europa è riuscita ad evitarla più a lungo del previsto. Almeno fino a questo momento.