Lunedì 25 Novembre 2024
NICOLA PALMA
Cronaca

Si schianta e muore a 19 anni. Fuggiva dai carabinieri. La rivolta del quartiere

I due ragazzi stranieri in scooter inseguiti nella notte: non si erano fermati all’alt. Nelle tasche del 22enne arrestato una catenina d’oro, mille euro e spray urticante. Centinaia in strada: "Verità per Ramy". Fumogeni, petardi e un’auto vandalizzata.

Si schianta e muore a 19 anni. Fuggiva dai carabinieri. La rivolta del quartiere

I due ragazzi stranieri in scooter inseguiti nella notte: non si erano fermati all’alt. Nelle tasche del 22enne arrestato una catenina d’oro, mille euro e spray urticante. Centinaia in strada: "Verità per Ramy". Fumogeni, petardi e un’auto vandalizzata.

Il TMax taglia in due Milano nel cuore della notte. Semafori bruciati. Incursioni a tutta velocità nelle strade della movida. Folli manovre per seminare gli inseguitori. Dietro ci sono le macchine dei carabinieri a tallonare lo scooter Yamaha che ha saltato l’alt in via Farini. Dopo una ventina di minuti ad altissima tensione, il motorino va a sbattere contro il cordolo di un marciapiedi, dalla parte opposta della città: il passeggero viene disarcionato e scaraventato contro il sostegno dell’insegna di un distributore di benzina. L’impatto è violentissimo, anche perché il ragazzo avrebbe perso il casco durante la fuga. Muore così Ramy Elgaml, ventitré giorni prima di compiere vent’anni, scappando non si sa ancora bene perché insieme all’amico ventiduenne tunisino poi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e indagato per omicidio stradale.

Una fine tragica che innesca la rabbia di amici e conoscenti del quartiere Corvetto, prima periferia ad alta densità di immigrazione. A metà pomeriggio, un centinaio di persone si ritrova vicino al luogo dello schianto, in via Ripamonti: accendono fumogeni e petardi e srotolano lo striscione "Verità per Ramy", accusando i carabinieri di aver provocato la morte del diciannovenne. Il traffico è paralizzato: una Mercedes supera un pullman in coda alla manifestazione improvvisata, ma nella manovra, racconta una versione ancora da confermare, investe quattro giovanissimi di età compresa tra 11 e 19 anni, che riporteranno ferite lievi. Scatta la reazione: il suv viene fermato per pochi secondi, giusto il tempo di strappare la targa del veicolo e il cellulare al conducente. In un secondo momento, l’auto, abbandonata in strada dagli occupanti, sarebbe stata nuovamente accerchiata e vandalizzata: le foto mostrano i vetri in frantumi e la carrozzeria pesantemente ammaccata dai calci. Servirà l’intervento del Reparto mobile della polizia per riportare la calma.

Passo indietro. La ricostruzione ci riporta alle 3.30 di ieri: un vicebrigadiere e un carabiniere scelto del Radiomobile, di pattuglia dalle parti di corso Como, incrociano il TMax e notano che il conducente indossa un passamontagna sotto il casco. A quel punto, decidono di controllarlo, ma il giovane alla guida accelera. Inizia in quel momento la corsa che si concluderà in maniera drammatica al Vigentino: lo scooter imbocca il tunnel di Porta Nuova dal lato sbagliato, per poi dirigersi verso la periferia sud dopo aver attraversato il centro contromano. All’incrocio tra via Quaranta e via Ripamonti, il TMax esce di strada: nella scivolata, Elgaml finisce a terra. Il colpo alla testa (sprovvista di protezioni) è devastante: il trasporto d’urgenza al Policlinico non basta a salvargli la vita. Anche l’auto dei militari è stata danneggiata, nella parte anteriore sinistra, dall’urto con il palo di un semaforo; i due carabinieri, 37 e 38 anni, verranno a loro volta accompagnati in ospedale per un controllo medico. Il conducente (senza patente) del TMax, precedenti come la vittima per droga e reati contro il patrimonio, viene ricoverato al San Carlo: non è grave, e a valle degli accertamenti investigativi viene arrestato per resistenza. In tasca ha una catenina d’oro spezzata, mille euro, uno spray al peperoncino e un coltello a serramanico: collanina e soldi fanno subito pensare al bottino di un furto o di una rapina, ma in assenza di denunce e riscontri immediati non gli sono stati al momento contestati altri reati. La parte di indagine sull’incidente è materia per i vigili, che passano al setaccio i filmati delle telecamere per certificare la dinamica e verificare, tra le altre cose, se ci siano stati contatti tra i veicoli.