Giovedì 29 Agosto 2024
ANDREA GIANNI E GABRIELE MORONI
Cronaca

Omicidio di Sharon, parla il pizzaiolo testimone: ecco chi è l'uomo scomparso da un mese, io minacciato dopo che ho parlato

Mohamed racconta quello che ha visto la sera del delitto, a Terno d’Isola. Tutte informazioni che ha già riferito ai carabinieri, che continuano a indagare

Terno d’Isola (Bergamo) –  Chi ha ucciso Sharon Verzeni? A un mese dall’omicidio a Terno d’Isola, nella Bergamasca, non c’è ancora una risposta.  I carabinieri del comando provinciale di Bergamo continuano le loro indagini: dall’ambiente familiare alla pista che l'assassino della 33enne possa essere qualcuno che non conosceva la vittima prima del delitto, magari uno sbandato o un violento, oppure qualcuno che fa parte di un giro di microcriminalità che molti dicono esserci in paese. Un giro che, dal giorno dell’omicidio, sarebbe un po’ sparito, vista la continua presenza di forze dell'ordine e giornalisti.

Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a Terno d'Isola, e Mohamed, egiziano, titolare della pizzeria Mony's in via Roma
Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a Terno d'Isola, e il testimone Mohamed, egiziano, titolare della pizzeria Mony's in via Roma

“Se i carabinieri avessero delle fotografie potrei indicare la persona a cui mi riferisco e che non si vede in giro da settimane”, dice Mohamed, titolare della pizzeria Monys’ in via Roma, a Terno d’Isola. E prosegue: “Non è uno spacciatore ma lo si vede in giro sempre ubriaco. Sembra tranquillo, non aggressivo ma quando si beve...”. Stando a quanto racconta il pizzaiolo, sarebbe “un giovane di 36 o 37 anni del Marocco”, ma non conosce il nome.

E la sera del delitto sarebbe stato in piazza a Terno d’Isola insieme a dei coetanei. “Ero in macchina e l’ho visto verso mezzanotte. Credo avesse una maglietta gialla o arancione. Poi da quella sera è sparito”. Ma Mohamed ci tiene a precisare: “Non so se ha combinato qualcosa o no, ma ho avuto la sensazione che potesse essere coinvolto”.

Tutte queste informazioni, sono state già riferite ai carabinieri. “Tre giorni dopo l’omicidio è stato chiamato mio fratello e sono andato con lui. E ho raccontato quello che avevo visto e le mie sensazioni”, spiega il pizzaiolo. 

Qualche giorno dopo che era stato in caserma alcuni del gruppetto se li è ritrovati davanti. Anche perché avevano visto i carabinieri in borghese in negozioSono venuti a minacciarmi. Mi hanno detto: ‘Non devi parlare, non devi dire niente e o ti ammazziamo e spacchiamo tutto qui’”. Mohamed non ha tanto paura per se stesso, più per il suo locale: “Già tre anni fa mi hanno rotto un vetro e non sono stato risarcito”.

Nonostante ciò, ha voluto metterceli la faccia: “Se si fosse trattato di una rapina, non me ne sarei interessato”. Per un omicidio sì. E sottolinea anche un altro suo intento: “Mi sono sentito di segnalare questa cosa, anche perché per me sarebbe giusto togliere gli ubriachi dalle strade. Chi supera il limite non andrebbe lasciato in giro”. 

Intanto, ieri, il sindaco di Terno d'Isola Gianluca Sala ha tentato di ridimensionare quella percezione di paura e insicurezza che molti cittadini sembrano avere dal giorno del delitto. “Terno d'Isola è un paese tranquillo, cittadini violenti qui non ce ne sono. Quello che è successo non ha una spiegazione, vogliamo risposte. Lo dobbiamo alla famiglia Verzeni”, ha detto il primo cittadino, che sugli spacciatori ha commentato: “Trovatemi un comune del nord Italia dove non ci sono”