Giovedì 29 Agosto 2024
Arnaldo Liguori
Arnaldo Liguori
Cronaca

Omicidio di Sharon, quali piste rimangono a un mese dal delitto: la video-ricostruzione nei luoghi di Terno d’Isola

Punti fermi e interrogativi a un mese dell’accoltellamento che sconvolto la bergamasca. Qual è l’alibi di Sergio Ruocco? Chi è l’uomo sparito da quella notte? Sharon conosceva il suo assassino?

Sharon Verzeni è stata uccisa in un’anonima stradina del comune di Terno d’Isola, nella bergamasca, la notte tra il 29 e il 30 luglio. È via Castegnate, il luogo del delitto, l’epicentro di un omicidio che a un mese di distanza rimane irrisolto.

Torniamo a quella notte. Sharon abita in una villetta di via Merelli, dove convive da tre anni con il compagno Sergio Ruocco. Intorno a mezzanotte esce di casa per fare una passeggiata. È da sola, il compagno – dirà lui – è già a letto. Fa spesso camminate serali, ma è la prima volta che esce così tardi. Fa un percorso circolare e, poco prima dell’una, imbocca via Castegnate. È lì che a mezzanotte e cinquanta, incontra il suo assassino.

Sharon viene accoltellata quattro volte, tre alle spalle, una allo sterno. L’aggressione, dirà l’autopsia, è rapidissima: lei non ha modo di reagire. Sanguinante, riesce solo a chiamare il 118 e pronunciare tre parole: “Mi ha accoltellato”. È un dettaglio importante secondo gli inquirenti, non dice “sono stata accoltellata” né “mi hanno accoltellata”. Il soggetto è singolare, forse qualcuno che conosce. Sul posto arrivano i carabinieri e i soccorsi, ma Sharon muore poco dopo in ospedale. Aveva 33 anni.

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Nel luogo del delitto, purtroppo, non ci sono telecamere. L’ultima che inquadra la donna è quella via Castegnate e via Partigiani. Eppure nella zona ci sono circa 60 occhi elettronici e quella notte inquadrano circa 40 persone: solo alcune non sono state ancora identificate. Tra di loro c’è un uomo in bicicletta che si è allontanato da quella strada poco dopo il delitto.

Il punto dove Sharon è stata accoltellata dista appena 650 metri da casa sua. Come da prassi, il compagno, Ruocco, viene subito sospettato. Ma il suo alibi è attendibile: lui era a letto e la telecamera dei vicini mostra uscire dalla villetta solo Sharon, nessun altro. Quel dispositivo ha un angolo cieco sul retro della villa, ma per passare di lì bisogna superare una siepe e dei rovi e quindi lasciare tracce. Ma lì, di tracce, la scientifica non ne trova.

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Gli investigatori scavano quindi nella cerchia dei conoscenti, dei colleghi del bar dove Sharon lavorava, dei corsi di Scientology che seguiva. Una svolta, arriva proprio a un mese dal delitto. Un testimone, titolare di una pizzeria, racconta di un uomo di origine marocchine spesso violento che era solito frequentare il paese ma che, dalla sera del delitto, non si è più visto.

È una pista da seguire, certo. Ma anche l’ennesimo interrogativo. Chi è quest’uomo? E chi è il ciclista ripreso dalle telecamere? Perché quella sera Sharon è uscita così tardi? Ma soprattutto, conosceva il suo assassino? A un mese dell’omicidio rimangono molte domande e poche risposte.