Viareggio, 13 gennaio 2015 - GIA’ 10 mila visitatori dall’apertura: e oggi, per la mostra su Lorenzo Viani alla Grande Guerra, ospitata nella restaurata Villa Argentina, è arrivato anche Vittorio Sgrabi.
IL CRITICO d’arte ha fatto ieri un tour in mezza Toscana, toccando anche la mostra sui Tommasi a Pietrasanta. A Vialla Argentina l’aspettava il curatore della mostra, Enrico Dei, che dala Fondazione intitolata al professore ha ottenuto anche una scultura bronsea di Domenico Rambelli, lo scultore che realizzò il monumento ai caduti di piazza Garibaldi al cui disegno collaborò anche Viani. Sgarbi purtroppo è arrivato in tarda serata, troppo tardi per ascoltarlo dovisiosamente a causa dei tempi di redazione del giornale. Ma ha invitato «tutti a vedere la mostra su Viani a Villa Argentina a Viareggio, curata da Dei che è persona intelligente con grandissima esperienza sull’arte di Lorenzo Viani: è una mostra di grande qualità».
PER ORA l’esposizione ha già richiamato più di 10 mila visitatori, e la gente continua a venire in quantità. La mostra resterà aperta fino al 1° marzo, ma la Provincia proprietaria di Villa Argentina e organizzatrice dell’esposizione sta valutando l’ipotesi di prolungare l’apertura anche a primavera inoltrata. I visitatori stanno lasciando commenti favorevoli, anche perché il percorso espositivo e le opere selezionate da Dei consentono di scoprire aspetti insoliti dell’arte di Lorenzo Viani, con elementi espressivi che sembrano anticipare l’evoluzione del futurismo e perfino del cubismo. Purtroppo Lorenzo Viani è legato a Viareggio, e non a Vienna, e così la sua pittura espressionista, che nulla ha da invidiare ai maestri mitteleuropei, rimane ancora confinata ingiustamente in un certo provincialismo culturale.
MA Enrico Dei sta già lavorando a una nuova opera sul pittore viareggino. Sarà pubblicato presto un volume su Lorenzo Viani e le Alpi Apuane, relativo al suo soggiorno a Giustagnana, quando realizzò circa 40 dipinti dedicati alla montagna e soprattutto alle cave di marmo. Alcune di queste opere, con una rappresentazione cruda della durissima vita dei cavatori, sono già state oggetto di un’esposizione.