Sabato 9 Novembre 2024

Sfrattavano le salme per far spazio a nuove bare: raffica di arresti per estumulazioni illegali a Cittanova. Tra loro anche un prete, tre vigili e un sindaco

Perse le tracce di oltre 460 salme. Arrestate 16 persone tra cui l’ex custode del cimitero ritenuto a capo del sistema. Sequestrata un’area del camposanto e altri 70 indagati

Estumulazione (foto d'archivio)

Estumulazione (foto d'archivio)

Cittanova (Reggio Calabria), 15 settembre 2023 – Sfrattavano le salme già presenti per fare posto alle nuove bare in arrivo, seguendo un sistema di "gestione parallela" del cimitero di Cittanova. Una vera e propria associazione delle estumulazioni illegali che nel Reggino durava da molto tempo e che ora ha portato a provvedimenti a carico di 16 persone, tra cui l'ex custode oggi in pensione, e tre imprenditori locali, amministratori di due imprese di onoranze funebri, oltre che 5 medici legali, tre agenti della polizia locale e un sacerdote. Uno dei medici posti ai domiciliari è l'attuale sindaco di Oppido Mamertina.

Secondo i carabinieri, sono oltre 460 le salme di cui si sono perse le tracce dopo che sono state tolte illegalmente dal cimitero di Cittanova.

L’inchiesta 

Gli indagati avrebbero proceduto per anni a estumulazioni non autorizzate, distruggendo o spostando in altri loculi le salme dei defunti, per far posto a nuove sepolture. L'operazione denominata “Aeternum” è condotta dai carabinieri nelle province di Milano, Vicenza e Reggio Calabria dove sono stati eseguiti i 16 arresti in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip, su richiesta del procuratore di Palmi, Emanuele Crescenti. L'ex custode e i tre imprenditori locali, sottoposti alla custodia cautelare in carcere, sono ritenuti dagli inquirenti al vertice di un'associazione a delinquere. Complessivamente sono 70 gli indagati. Sequestrata un'area del cimitero.

Gli arrestati

L'inchiesta, condotta dai carabinieri del reparto operativo e del Gruppo di Gioia Tauro, ruota attorno alla figura di Salvatore Ligato detto “Franco”, di 68 anni, l'ex custode, oggi in pensione, del cimitero di Cittanova per il quale il gip Francesco Petrone ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere su richiesta del procuratore di Palmi Emanuele Crescenti. In carcere sono stati portati anche tre imprenditori locali, amministratori di due imprese di onoranze funebri: Francesco Galluccio (61), Serafino Berlingeri (56) e Antonino Albanese detto “Antonello” (60). Ai domiciliari è finito un sacerdote, don Giuseppe Borelli (80), ex arciprete della parrocchia di San Girolamo. La stessa misura cautelare è stata disposta per tre agenti della polizia locale, Maria Cutrì (47), Francesco Falleti (62) e Vincenzo Ferraro (66), per il titolare di un'impresa funebre Francesco Curulla (68), per il custode del cimitero Girolamo Franconeri (61), per il responsabile dell'Ufficio tecnico del Comune di Cittanova Salvatore Foti (42) e per cinque medici legali dell'Asp di Reggio Calabria, Osvaldo Casella (66), Domenico Mazzaferro (62), Arcangelo Padovano (62), Antonio Russo (66) e Bruno Barillaro (67). Quest'ultimo è anche sindaco del Comune di Oppido Mamertina.