di Giovanni Spano
Perché ci sono influencers e influencers: ormai sono loro a dettare le tendenze. Nel bene e nel male. Ornella Z., 47 anni, signora siciliana di Lentini (Siracusa), in meno di un anno ha assommato più di 732mila follower, anche under 14. Numero eccezionale specie se rapportato al breve arco di tempo. Il problema è che a partire dall’aprile 2020 ha cominciato a pubblicare attraverso la messaggistica di TikTok – social cinese lanciato a settembre del 2016 – video relativi a sfide (challenges) estreme che è meglio chiamare heat, tale è il pericolo che possano provocare lesioni gravi. Fino alla morte. La donna avrebbe pubblicato un video (già rimosso dalla piattaforma) in cui si vedono una donna e un uomo che si avvolgono la faccia, reciprocamente, narici e bocca compresi, con nastro adesivo trasparente, in modo da non poter respirare. Vince chi resiste di più. Quasi pleonastico evidenziare la pericolosità di filmati del genere, o analoghi. Pericolosi anche perché ‘alla mercé’ di ogni utente. Visibili a tutti, insomma.
La sfida aberrante è stata scoperta dalla polizia postale del compartimento toscano guidato dalla dirigente Alessandra Belardini; in particolare dagli agenti che si occupano di contrasto ai reati contro minori. E il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e il sostituto Fabio Di Vizio hanno fatto recapitare alla 47enne siciliana un’informazione di garanzia contenente una ipotesi accusatoria pesantissima: ‘istigazione al suicidio’, con ispezione locale e personale informatica di pc, tablet e relativi contenuti multimedial: file audio, video, di testo, documenti e altro. Sequestro eseguito mercoledì dalla Polposta di Catania. Vedremo poi se il caso, il reato, la vicenda saranno rubricati come istigazione al suicidio anche a fine indagine. Prevede pene pesanti per chi lo determina, o rafforza il proposito, di fatto ‘agevolandolo’, in qualsiasi modo: da 5 a 12 anni se il suicidio avviene; da 1 a 5 se non si verifica. E sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima. Pene aumentate se la persona ‘istigata o eccitata o aiutata’ si trova in determinate condizioni previste dal codice. E se è minore di anni 14, o incapace di intendere e di volere, si sconfina nell’omicidio.
Un caso clamoroso insomma. In quanto tale. E per la vasta eco avuta da episodi accaduti negli ultimi giorni. Oggetto di emulazione, anche da parte di minorenni. Pochi giorni fa la tragedia di Antonella, la ragazzina palermitana di 10 anni, morta soffocata secondo la prima ricostruzione degli inquirenti proprio in seguito a una sfida estrema. Dopo la morte della bambina, il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto il blocco immediato per TikTok "dell’uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica". Il divieto "durerà per il momento fino al 15 febbraio" data entro la quale il Garante si è riservato "ulteriori valutazioni".
L’indagine fiorentina che ha suscitato il plauso e la soddisfazione dei due magistrati inquirenti e del capo della procura Giuseppe Creazzo, è partita come molte altre dalla continua, sistematica attività di monitoraggio della rete, delle segnalazioni su stranezze presenti sulle varie piattaforme social. Finché il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Firenze ha individuato su TikTok un link riconducibile al profilo della influencer siciliana; lì gli investigatori hanno ‘pescato’ il video che ritrae la raccapricciante ‘sfida’. Accertato che la ‘influencer’ in negativo aveva pubblicato altri e numerosi video sfide dello stesso tenore. Questa e altre le sfide che avrebbero fruttato la popolarità e l’attenzione di 732.000 followers di svariate età.