Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Serie A e Covid, Genoa-Torino rinviata. Le nuove regole per i contagi

Il medico del Napoli: con 2-3 positivi giocare è un rischio. Il Consiglio direttivo: si applicano le norme Uefa. Ecco cosa succede in caso di positività. De Laurentiis con i sintomi all'assemblea di Lega: la Procura apre un'inchiesta

Il patron del Genoa, Enrico Preziosi (Ansa)

Roma, 1 ottobre 2020 - La giornata del calcio che deve far fronte all'emergenza Coronavirus dopo la positività dei tesserati del Genoa e lo scontro nel governo sullo stop o meno del campionato andato in onda ieri (mercoledì), parte con una certezza: Genoa-Torino non si giocherà. La partita, in programma sabato 3 ottobre, è stata rinviata dal Consiglio direttivo della Lega di Serie A. Lo annuncia la società granata in un tweet dopo che la situazione in casa rossoblù, dove si sono registrati 15 casi di Covid (positivo anche Mattia Destro), 11 fra i calciatori della rosa, si è aggravata. Oggi i rossoblù si sono allenati in 6 agli ordini del tecnico Maran.  La gara, valida per la terza giornata di serie A, era in programma per sabato pomeriggio alle 18. Non è stato deciso quindi lo stop del campionato come del resto era apparso chiaro già ieri.  Vediamo come si è arrivati al rinvio.

Bollettino Covid di oggi 1 ottobre

Il Consiglio direttivo

Il Consiglio straordinario della Lega Serie A, oltre al rinvio del match ha previsto, da adesso in poi, l'applicazione delle norme Uefa: se una squadra ha 13 calciatori a disposizione compreso un portiere, la partita si potrà svolgere. La squadra che non scenderà in campo subirà la sconfitta per 0-3 a tavolino. Il Consiglio ha inoltre stabilito, nel caso in cui si dovessero registrare in settimana almeno dieci positività nel proprio organico, la possibilità per una volta nell'arco della stagione, di chiedere il rinvio della partita. Nel caso di Genoa-Torino, il club rossoblù ha potuto usufruire di questo opportunità ottenendo il rinvio della partita.

Gravina

Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina: "Il calcio ha sempre agito per la tutela della salute e continuerà a farlo. Nonostante quanto avvenuto negli ultimi giorni, l'attenzione e la responsabilità messe in atto dalla Figc, dalle Leghe, dai club e dagli arbitri hanno confermato la serietà del mondo del calcio nel suo complesso".

Il medico del Napoli

"La negatività di ieri è una buona notizia ma ora entriamo nel vivo, dobbiamo conoscere i risultati attesi per domani e quelli di sabato per dare il via libera a Juventus-Napoli", dice  Vincenzo Mirone, ordinario di urogolia dell'Università Federico II di Napoli e medico scelto dal Napoli per coordinare il protocollo covid19 degli azzurri. "Sabato avremo una certezza precisa e affidabile - spiega - e dovremo riflettere. Ci auguriamo che tutti siano negativi ma se avessimo due, tre giocatori positivi la mia opinione è che sarebbe un rischio giocare la partita. Qualche altro giocatore potrebbe incubare il virus e rischiamo che accada come al Genoa, che l'incubazione finisca la domenica e si sblocchi anche la contagiosità mentre le squadre vanno in campo. Sarebbe un rischio per i compagni e per la Juventus".

Caso De Laurentiis, inchiesta

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo "conoscitivo" a modello 45, cioè senza ipotesi di reato nè indagati, per la vicenda relativa al presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che il 9 settembre aveva partecipato ad un'assemblea della Lega Calcio pur avendo sintomi riconducibili al Covid. Sulla vicenda era stato il Codacons a presentare un esposto chiedendo di indagare per epidemia colposa. Un atto quindi dovuto.