Venerdì 30 Agosto 2024

Delitto Sharon Verzeni, Sergio Ruocco un mese dopo: “Mi sembra un po’ tardi cercare l’arma adesso”

Il compagno della vittima, di rientro a Bottanuco, a casa dei suoceri: “Andava fatto prima? Secondo me sì. Si vede che prima avevano cose più urgenti da controllare probabilmente, ma non è il mio lavoro”. In serata la visita al cimitero per portare un fiore sulla tomba della 33enne: “La ricorrenza? La sto vivendo male”

Un mese dalla morte di Sharon Verzeni (a destra). A sinistra il compagno della 33enne, Sergio Ruocco

Un mese dalla morte di Sharon Verzeni (a destra). A sinistra il compagno della 33enne, Sergio Ruocco

Terno d’Isola (Bergamo) – È passato un mese dalla notte fatale in cui è stata uccisa Sharon Verzeni. Sergio Ruocco, compagno della vittima, è tornato a parlare, rientrando a casa dei suoceri a Bottanuco: ''Mi sembra un po' tardi cercare adesso'' l'arma del delitto, ha detto parlando delle ricerche degli ultimi due giorni a Terno d'Isola. Ai giornalisti che gli chiedevano se andasse fatto prima, l'uomo ha risposto: ''Secondo me sì. Si vede che prima avevano cose più urgenti da controllare'', ma ''non è il mio lavoro e non posso giudicare''. Quanto alle sue convocazioni in caserma, Ruocco ha riferito ''per ora'' di non essere stato più chiamato. Alla domanda se gli siano venuti in mente altri dettagli da riferire agli inquirenti, il compagno della vittima ha risposto: ''Al momento no, altrimenti comunque li avrei già chiamati''.

Sull’attenzione focalizzata sulla piazza di Terno d’Isola e il mondo delle spaccio Ruocco ha spiegato: ''È passato un mese, è giusto controllare quello che si può controllare''. ''È giusto controllare le persone, come controllano un po' tutti'', ha osservato. Ai giornalisti che lo incalzavano chiedendogli se sia giusto battere la strada dello spaccio, il compagno della vittima ha risposto: ''È giusto batterle un po' tutte''. Che l'omicidio sia stato opera di qualcuno che non conosceva la vittima, il compagno lo aveva già ipotizzato ''all'inizio'', ricorda a un mese dalla morte di Sharon.

Ruocco nei giorni scorsi è tornato al lavoro (lavora come idraulico). “Tornare al lavoro in questa situazione non è il massimo” ha commentato, nonostante l'affetto dei colleghi, che ''mi stanno vicino''. Una ricorrenza, quella del primo mese senza Sharon, che sto ''vivendo male come al solito, purtroppo'', ha detto Ruocco. In serata insieme alla madre e al padre di Sharon andrà a portare un fiore sulla tomba della compagna. ''Al cimitero ci andiamo quasi tutti i giorni, anche domani sicuramente torneremo'', spiega.