Sabato 24 Agosto 2024
GABRIELE MORONI
Cronaca

La madre di Sergio Ruocco in trincea: “Mio figlio è innocente. Il killer va trovato ora, temo un altro caso Yara”

Maria Rosa Sabadini: crediamo tutti in lui, ma siamo davvero stremati. “Sharon era semplice, mi piaceva. Avevano in programma di sposarsi”

La madre di Sergio Ruocco, Maria Rosa Sabadini

Maria Rosa Sabadini, madre di Sergio Ruoco, difende il figlio ed è convinta della sua innocenza

Seriate (Bergamo) – “Spero che trovino presto il colpevole. L’assedio dei giornalisti l’ha provata. Maria Rosa Sabadini, la madre di Sergio Ruocco, offre di sé l’immagine di una persona stanca, estenuata. “E basta. Sono stanca di questo continuo, continuo... Non si può andare avanti così. I giornalisti... Uno stress. Fino a qualche giorno fa stavo abbastanza bene. Da qualche giorno è un tormento unico. Basta. È ora di finirla”. Uno sfogo legittimo, comprensibile, prima che il dialogo possa avviarsi.

Come sta Sergio?

“È tranquillo. Per questo sì, è tranquillo. Sa di non essere stato lui. E tutti crediamo in lui. È un bravo ragazzo, casa e lavoro, lavoro e casa. So benissimo che non c’entra niente. Su mio figlio metto le due mani sul fuoco. È sempre stato un ragazzo tranquillo, uno che parla poco e lavora. Anche lui è assillato dai giornalisti. Non ne può più”.

Lei, signora, si vedeva con Sharon?

“Non ci vedevamo moltissimo, abitando loro a Terno”.

Sharon le piaceva?

“Sì, mi è sempre piaciuta. Mi è piaciuta fin dall’inizio, da quando Sergio me l’ha fatta conoscere. Semplice, una ragazza semplice, carina. Non so chi è questo che ha voluto farle del male”.

Cosa può essere successo quella sera a Terno d’Isola?

“Non lo so. Non so cosa pensare. Mille domande ma nessuna risposta. Non penso che quello l’abbia aggredita per rapinarla, per rubare qualcosa. Aveva solo il telefonino e le chiavi di casa. Era uscita senza portafoglio, almeno così mi hanno detto”.

Com’erano i rapporti tra suo figlio e Sharon?

“Si volevano bene. Si sarebbero sposati. Non c’era ancora la data del matrimonio”.

È uscito che Sharon frequentava Scientology.

“Non so neppure che gruppo sia, non ne ho mai sentito parlare. L’ho sentito adesso in televisione”.

L’altro giorno lei è stata ascoltata dai carabinieri a Bergamo. Com’è andata?

“Tutto bene. Ho risposto alle domande”.

Adesso cosa si augura?

“Spero che si arrivi presto a una fine. Spero che non sia lunga come la storia di Yara. Spero che quello venga arrestato e che resti dentro per tutta la vita. Anche perché uno così potrebbe uccidere ancora. Adesso devo andare. Alle tre ho il pullman che mi porta a Bergamo al lavoro. Incomincio alle tre e mezzo. Faccio le pulizie in una banca”.

“Non c’entra, non c’entra”. Anche Mario Ruocco, il padre di Sergio, è deciso, tetragono. Ha cercato di consolare suo figlio? “È uno che si consola da solo. Non è uno che cade a terra. È resistente”. Racconta le visite di Sharon, il venerdì, dopo il lavoro nel bar di Brembate. La cena attorno alle otto e mezza. Un po’ di televisione. Qualche parola. Dopo le nove e mezza i due ragazzi se ne andavano. Una vita tranquilla. “Tranquillissima. Avevano comprato la casa, mutuo metà per uno”.

Scatta, inevitabile, la domanda su cosa possa essere accaduto, la notte fra il 29 e il 30 luglio, in via Castegnate a Terno d’Isola. “È stato dopo un anno che Sharon era lì al bar. Prima lavorava a Bergamo dai cinesi, faceva l’estetista. Per me me qualcuno le ronzava dietro. Lei si è rifiutata e quello gliel’ha fatta pagare”. Sergio, prosegue Mario Ruocco, liberando, una volta di più, tutta la sua convinzione dell’estraneità del figlio: “Non c’entra, non c’entra. Era stanco, è andato a letto. Lei è uscita con le cuffiette per la musica. Una che esce con le cuffiette non pensa di essere ammazzata”. Perché in quel pezzo di strada? Chi può essere stato? “Se lo chiede tutto il mondo”.