Bari, 25 novembre 2021- Violenze sessuali sulle pazienti: in un caso abusando del suo ruolo di medico e utilizzando uno spray per tramortire almeno una delle sue presunte cinque vittime, nell’altro raggirando le donne dopo aver fatto credere loro che quel rapporto sessuale le avrebbe guarite.
Nei guai nelle ultime ore, proprio nella giornata dedicata alle donne vittime di violenza, sono finiti due medici pugliesi, coinvolti in due diverse indagini delle Procure di Bari e Lecce.
I magistrati del capoluogo pugliese, a pochi giorni dall’apertura di un fascicolo conoscitivo, hanno formalmente iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di violenza sessuale il ginecologo barese Giovanni Miniello, 68 anni, medico ospedaliero in pensione, ma che fino a una settimana fa continuava ad esercitare la professione nel suo studio privato nel centro di Bari. Fino a quando, cioè, è finito nella bufera mediatica e poi al centro di una inchiesta per un servizio televisivo delle 'Iene'. Nel servizio il medico proponeva ad alcune pazienti rapporti sessuali come cura contro il papilloma virus, che avrebbe diagnosticato a donne completamente sane, e come 'terapia di bonifica' per prevenire il rischio di tumori del collo dell’utero.
Dopo il clamore suscitato dalla notizia, Miniello si è dimesso dall’Ordine dei medici di Bari e ha chiesto la cancellazione dall’albo, continuando però a giustificare il suo operato. "Io che ho curato con successo e da oltre 40 anni centinaia di donne, che ho fatto nascere centinaia di loro figli - si è difeso -, ho solo proposto una alternativa di trattamento che ha dato dei risultati e che comunque è sempre stata assistita da assoluta libertà di scelta", respingendo l’accusa di "essere accomunato a chi usa violenza sulle donne, alla cui salute ho dedicato la mia vita".
Il procedimento disciplinare aperto dall’Ordine andrà avanti nonostante la richiesta di cancellazione dall’albo e il medico è già stato convocato per essere ascoltato a metà dicembre. Intanto prosegue l’indagine penale, delegata ai carabinieri e coordinata dal pool ‘fasce deboli' della Procura di Bari. Le denunce, a quanto si apprende, arrivano anche da fuori regione e in alcuni casi da donne molto giovani. È arrivata ad una svolta, invece, l’indagine della Procura di Lecce su un altro medico, in questo caso un ortopedico, il 66enne di Tricase Sergio Cosi, che avrebbe compiuto atti sessuali su alcune pazienti in una clinica di Casarano.
La prima denuncia risale al giugno scorso e oggi, dopo aver accertato i fatti attraverso intercettazioni ambientali e telecamere nascoste nello studio del professionista, i carabinieri gli hanno notificato la misura cautelare degli arresti domiciliari con le accuse di violenza sessuale aggravata e lesioni personali aggravate. Il medico, abusando della sua autorità, avrebbe costretto le pazienti, almeno cinque i casi documentati, a subire violenza sessuale nel corso delle visite. Una donna lo accusa anche di aver utilizzato uno spray per stordirla prima di abusare di lei. Domani mattina, anticipa l'avvocato Luigi Covella, difensore dell'ortopedico, è previsto l'interrogatorio di garanzia. Nessun commento, per ora. "Non abbiamo ancora la disponibilità degli atti", fa sapere.