Venerdì 20 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Serena Mollicone, riaperto il processo: per l’accusa 44 testimoni da sentire. Lo zio: “Siamo contenti”

La difesa della famiglia Mottola: “Replicheremo punto per punto”. La 18enne venne uccisa nel giugno 2001 ad Arce (Frosinone)

Serena Mollicone: oggi 26 ottobre la Corte d'Assise d'Appello di Roma ha deciso di riaprire il processo

Roma, 26 ottobre 2023 - Riaperto il processo per l’omicidio di Serena Mollicone: lo ha deciso la Corte d’Assise di Appello di Roma. La 18enne di Arce (Frosinone) è stata uccisa nel giugno del 2001.

La richiesta è arrivata dalla procura generale che ha anche sollecitato le audizioni di 44 persone, tra testimoni e consulenti, ritenute dal sostituto pg “indispensabili” per l’accertamento della verità.

Per la Corte è importante invece intanto ascoltare i consulenti che sono stati ammessi tutti. Per gli altri testimoni - definiti “laici” - si deciderà di volta in volta a partire dalla prossima udienza fissata il 20 novembre. Sono previste successivamente udienze il 7, il 14 e il 21 dicembre quando, presumibilmente, potrebbe arrivare la sentenza. 

Le parole dello zio di Serena Mollicone

“Sono contento, molto contento. Anzi speriamo si faccia molta più luce, perché avere preclusioni? Noi siamo contenti, molto contenti“. Sono le parole di Antonio Mollicone, zio di Serena. In primo grado tutti gli imputati sono stati assolti dal tribunale di Cassino.

L’avvocato della famiglia Mollicone

“Non è così frequente la riapertura di un processo, evidentemente la Corte vuole rendersi conto dell’attendibilità” della sentenza di primo grado. Lo dice l’avvocato Sandro Salera, legale di parte civile di Consuelo Mollicone, sorella di Serena, commentando la riapertura del processo per la morte della 18enne di Arce avvenuta a giugno del 2001. “Si parte con i consulenti tecnici e poi vedremo nelle altre udienze”, aggiunge.

La difesa della famiglia Mottola

L’avvocato Mauro Marsella, legale del pool della difesa della famiglia Mottola, ha commentato: “Il giudice ha deciso di rinnovare l’istruttoria dibattimentale contro le nostre indicazioni. Riteniamo che questa scelta sia giuridicamente legittima tant’è ne prendiamo atto. Replicheremo punto punto alle osservazioni che emergeranno in udienza sia sui consulenti che sono stati indicati dalla pubblica accusa sia anche attraverso i nostri consulenti”. 

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