Roma, 16 gennaio 2023 – Selvaggia Lucarelli nelle ultime ore sta subendo un’ondata di attacchi dopo il ritrovamento, domenica 15 gennaio, del corpo di Giovanna Pedretti, la ristoratrice lodigiana che negli ultimi giorni si era ritrovata al centro di una polemica per via di una dubbia recensione del suo locale. In merito alla morte della donna, la Procura di Lodi ha comunque aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio, in modo da risalire al vero autore della recensione e fugare una volta per tutte i dubbi sull'accaduto.
Sommario
Le minacce
"Si arriva a un punto che anche le mer** come te superano il limite. So dove abiti, guardati le spalle perché hai le ore contate" è solo uno, l'unico senza una sequela di insulti deplorevoli, dei tanti messaggi ricevuti che la giornalista ha condiviso, previo screenshot, nelle storie del suo account Instagram. Bersaglio di commenti simili è da due giorni anche il foodblogger Lorenzo Biagiarelli, compagno di Lucarelli, che è stato il primo a sollevare la questione della recensione: anche oggi Biagiarelli ha preferito saltare la puntata di "È sempre mezzogiorno", programma dove è ospite fisso. Ieri la conduttrice Antonella Clerici, nel segnalare la sua assenza per via del coinvolgimento nei fatti di cronaca, ha detto che tornerà nei prossimi giorni.
L’ultimo post su X
Intanto, Selvaggia Lucarelli ha deciso di prendersi una pausa dal social X, il vecchio Twitter, lasciando un lungo messaggio di riflessione e annunciando che si trasferirà “per un po’” solo su Instagram. Punta il dito anzitutto sulla mancata autocritica dei giornali italiani in merito alla vicenda, poiché nessuno si sarebbe domandato "perché una notizia irrilevante e pure falsa era in home ovunque. Si preferisce scaricare le colpe più genericamente sui social brutti e cattivi".
Poi risponde alle associazioni fatte tra il caso Pedretti e il debunking operato da Biagiarelli, che hanno alimentato l'ondata di commenti negativi sui loro profili. "Se ogni volta che una persona finisce sulle cronache criticata per qualche motivo si suicidasse, i giornali dovrebbero chiudere. Però può succedere sempre, lo sappiamo, e succede più spesso di quanto le cronache raccontino", ha scritto, aggiungendo "Le critiche possono essere una concausa, il che non vuol dire che si può offendere o denigrare". Infine, riguardo a chi sottolinea che il fact checking andrebbe fatto solo da giornalisti iscritti all'ordine, domanda retoricamente: "Se i social sono roba diversa dal giornalismo, come mai il giornalismo attinge tutti i giorni dai social e a mani basse?".
Le parole di Biagiarelli
La vicenda dello screenshot con le critiche sul ristorante di Giovanna Pedretti, "Le Vignole" è stata raccontata in tutti i modi: una mossa per dare visibilità alla propria attività che si è rivoltata contro, una leggerezza sfuggita al controllo, un'occasione in cui i media italiani hanno mancato di fare un giusto e dovuto lavoro di controllo e debunking.
Qualche giorno fa era apparsa la foto con una recensione omofoba e discriminante con la risposta energetica della proprietaria. La notizia era rimbalzata per tutte le testate italiane principali, eleggendo Pedretti "eroina" del momento. Biagiarelli, con un post sul suo account Instagram, ha evidenziato alcune incongruenze sulla foto – il font della della risposta diverso da quello standard usato da Google (il motore di ricerca da cui sarebbe provenuta la recensione), errori di ortografia simili tra recensione e risposta – sollevando seri dubbi sull'autenticità del tutto. Tre giorni fa è tornato sulla questione riportando, sempre via social, una conversazione avvenuta con la ristoratrice in cui veniva fuori che lo screenshot originale non era più disponibile, e che in realtà il commento omofobo e denigratorio risaliva e molti mesi prima. I sospetti sono aumentati dopo un servizio del Tg3 in cui la signora, intervistata, non era stata in grado di rispondere bene alle contraddizioni. Da qui, la donna era stata accusata da alcuni di essere un'approfittatrice, e il caso mediatico è montato nuovamente con una veste diversa.
La morte di Giovanna Pedretti
Giovanna Pedretti, il cui cadavere con i polsi tagliati è stato ritrovato domenica pomeriggio sulle rive del fiume Lambro a Sant’Angelo Lodigiano, si sarebbe suicidata. Secondo i primi accertamenti, infatti, la donna sarebbe arrivata sul posto con la sua Fiat Panda dove avrebbe tentato di uccidersi la prima volta prima di spostarsi a piedi verso il corso d'acqua, e la sua storia personale – tra i vari elementi, il suicidio del fratello avvenuto 10 anni fa – sembrerebbe portare prove a carico di questa ipotesi. Non di meno, la consecutio temporum degli eventi ha scatenato un'altra ondata di attacchi anche contro Biagiarelli, accusato di aver procurato il danno reputazionale alla ristoratrice, e contro Lucarelli, che pure aveva parlato della storia. "Miserabile sciacallo, spero che non dormirai mai più la notte", questo il tono dei commenti che si sono riversati sotto al post di denuncia del foodblogger. L'ultima sua attività online risale a ieri mattina, quando in una storia Instagram ha espresso dispiacere per la scomparsa di Giovanna Pedretti ma ribadito l’antiporta del fact checking sulle notizie che diventano virali in rete. La Procura di Milano ha comunque aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio, in modo da fugare ogni dubbio sulla vicenda.