Trapani, 16 gennaio 2018 - Sotto il sito archeologico di Selinunte, nel trapanese, ci sono le tracce di un'antica città fondata 2700 anni fa dai coloni greci che si insediarono nella zona. Questa la sensazionale scoperta dei geologi ed archeologi dell'università di Camerino. I risultati del lavoro sono stati illustrati dall'intera equipe di ricercatori, tra cui il direttore del parco Archeologico di Selinunte, Enrico Caruso e Gilberto Pambianchi, presidente nazionale dei Geomorfologi e coordinatore del gruppo di ricerca dell'università.
"Il lavoro avviato con i tecnici dell'Unicam, frutto di un anno di letture e sopralluoghi, promette bene - ha spiegato Caruso - procedere alla conoscenza degli strati più profondi del terreno su cui i greci decisero di insediarsi, ci permetterà di trovare le soluzioni migliori per perpetuare nel futuro prossimo ed anche oltre il patrimonio straordinario di Selinunte".
LA TECNOLOGIA - La tecnica utilizzata si basa su un'unione di geomorfologia e archeologia che utilizza una termocamera ad alta potenza montata su un drone per delineare quella che era la disposizione del terreno e degli edifici nell'antichità. Ora questo sistema potrebbe essere applicato sistematicamente agli altri siti archeologici italiani.
Finora sono 14 i piani di volo effettuati sull'area del parco archeologico con un esacottero, un drone con sei braccia che ha rilevato le temperature dei corpi sia vivi sia inerti. "Rimangono ancora molte strutture da indagare - ha rilevato Enrico Caruso - Va compresa la conformazione geologica della zona e il perché i selinuntini la scelsero per il loro insediamento. Il dramma di Selinunte è la conservazione: dobbiamo capire cosa vuol dire tenere in piedi un tempio che può rischiare di cadere in caso di terremoto".
I RITROVAMENTI - Grazie a questa attività di ricerca, è stato possibile ricostruire in 3D l'ambiente di allora, la sua evoluzione nei secoli e addirittura a vedere la parte sottostante di quattro grandi aree: - La Collina Orientale dove si trovano il 'Tempio M', uno dei più grandi templi realizzati nell'antichità dai Greci nel Mediterraneo, il Tempio di Hera ed il Tempio di Athena o Dioniso; - L'Acropoli, dove si nota ancora il sistema viario di tipo Ippodameo, che ospita i Templi di Apollo; - La Collina di Manuzza, dove sono ubicati i quartieri urbani e l'Agorà; - Il tratto terminale del Fiume Modione (l'antico fiume Selinous, da cui proviene il nome della città) sulla cui sponda destra sorgono il Tempio di Hera Matronale, il Santuario di Demetra Malophoros e il Tempio dedicato a Zeus Meilichios, oltre alle vaste necropoli.
In queste settimane sono stati rinvenuti anche gli antichi condotti idrici che portavano l'acqua alle abitazioni e "ambienti domestici destinati al culto". Altra sorpresa è stato il ritrovamento della più antica raffigurazione di tutto il mondo greco di Hekate, "personaggio di origine pre-indoeuropea che fu ripreso nella mitologia greca", spiega Caruso. "Abbiamo rinvenuto anche vasi corinzi, oggetti ornamentali, statue ed addirittura un flauto sempre dell'epoca greca. Abbiamo ricostruito le case risalenti all'epoca classica ed ellenistica, dopo la distruzione del 409 a.C."
STORIA DI SELINUNTE - La città fu fondata nella seconda metà del VII secolo a.C. da popoli greci provenienti dalla colonia di Megara Hyblaea, una delle prime in Sicilia. Distrutta due volte, dai Cartaginesi nel 409 a.C. e dai Romani nel 250 a.C., la città continuò ad essere abitata fino al XIII secolo circa, quando venne progressivamente abbandonata e rcoperta da sedimenti sabbiosi e vegetazione costiera. Nel 1551 un monaco domenicano saccense, Tommaso Fazello, la riportò alla luce seguendo le indicazioni dello storico Diodoro Siculo. Di Selinunte si conoscono le meraviglie dell'architettura religiosa, dell'urbanistica di tipo greco e delle sue principali componenti, quali le possenti fortificazioni. Il Parco Archeologico è tra i più grandi in Europa: comprende al suo interno un'intera città e due zone suburbane destinate ad accogliere, a occidente piccoli santuari e a oriente i grandi santuari.