Milano, 9 novembre 2019 - "Se ho incontrato Liliana Segre? Io gli incontri che ho li comunico". Matteo Salvini oggi non conferma la notizia diffusa ieri dal tgr della Lombardia, secondo cui il leader della Lega si sarebbe recato con la figlia a casa della senatrice a vita sopravvissuta all'Olocausto, a cui è stata assegnata la scorta per le minacce ricevute. "Gli incontri che non comunico io, per quanto mi riguarda, non ci sono - ha detto Salvini al suo arrivo a Eicma - L'incontro con la Segre l'avrò più avanti. Lo chiedo io. Quando avverrà? Presto". Nei giorni scorsi l'ex vicepremier aveva definito "gravissime" le minacce alla Segre, aggiungendo che "anche io ne ricevo tantissime". Ai giornalisti che questa mattina gli chiedevono se rischi più la vita lui o la senatrice, Salvini ha risposto che "in un Paese civile non dovremmo rischiare né io né la Segre. A me è appena arrivato un altro proiettile. Non piango". In ogni caso, la Lega sarà in piazza a sostegno della senatrice nella manifestazione dei sindaci del 10 dicembre a Milano: "Quando c'è qualcosa di democratico che riguarda il futuro lo sosteniamo".
Oggi Liliana Segre ha ricevuto la telefonata di Giorgia Meloni. Anche lei interpellata al suo arrivo alla fiera Eicma di Milano, la leader di FdI ha assicurato che "Fratelli d'Italia è assolutamente al suo fianco in tutto quello che si può fare ancora e che va fatto sul tema della lotta all'antisemitismo e soprattutto del fondamentalismo islamico. Chiaramente c'è il sostegno di Fratelli d'Italia su questo tema".
Fratelli d'Italia così come Lega e Forza Italia il 30 ottobre scorso non hanno votato a favore dell'istituzione della Commissione contro odio, razzismo e antisemitismo, voluta proprio dalla Segre e approvata dalla maggioranza. L'astensione del Centrodestra ha suscitato notevoli polemiche. Pochi giorni dopo la decisione del prefetto di Milano di dotare Segre della scorta: centinaia i messaggi offensivi e minatori che la senatrice riceve ogni giorno.