Roma, 19 dicembre 2019- La Sea Watch 3 può tornare in mare. Ad annunciarlo è la stessa ong tedesca su Twitter. "Abbiamo vinto il ricorso al Tribunale Civile di Palermo: la Sea Watch 3 è libera. Dopo oltre 5 mesi di blocco nel porto di Licata, ci prepariamo a tornare in mare. La giustizia trionfa sul (ex) Decreto Sicurezza bis", scrivono dopo la decisione della magistratura siciliana che ha dissequestrato la nave della capitana Carola Rackete.
🔴🔴 Abbiamo vinto il ricorso al Tribunale Civile di Palermo: la #SeaWatch 3 è libera! Dopo oltre 5 mesi di blocco nel porto di Licata, ci prepariamo a tornare in mare. La giustizia trionfa sul (ex-) Decreto Sicurezza bis. pic.twitter.com/qaw7pMUYbH
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) 19 dicembre 2019
Intanto il tribunale dei ministri di Catania - nella richiesta di autorizzazione a procedere per Matteo Salvini - ha stabilito che il decreto ' sicurezza bis' non poteva essere applicato alla nave della Guardia Costiera Gregoretti. Secondo i giudici, infatti, il ministro dell'Interno non può vietare l'ingresso, il transito o la sosta a 'naviglio militare' o a 'navi in servizio governativo non commerciale'. La Giunta per le immunità parlamentari del Senato voterà il 20 gennaio sull'ex numero uno del Viminale e leader leghista.
Salvini ha dichiarato che la decisione sarebbe stata concordata: "Ci sono i fatti, le carte, le mail che dimostrano che fu una decisione collegiale. I decreti sicurezza li abbiamo approvati insieme e i no agli sbarchi anche". A chi gli chiede se le decisioni furono prese con Luigi Di Maio e Giuseppe Conte conferma: "Assolutamente. Se poi qualcuno per amor di poltrona cambia idea...". Si contrappone a questa ricostruzione una smentita di Palazzo Chigi. In una nota firmata dal Segretario Generale della Presidenza del Consiglio - contenuta nella richiesta di autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini, all'epoca dei fatti ministro dell'Interno, presentata al Senato dal Tribunale dei ministri di Catania - si legge che durante la riunione del Cdm del 31 luglio scorso "la questione relativa alla vicenda della nave 'Gregoretti' non figura all'ordine del giorno e non è stata oggetto di trattazione nell'ambito delle questioni 'varie ed eventuali' nel citato Consiglio dei ministri nè in altri successivi".
Sulla Gregoretti si trovavano 131 migranti, "tra cui alcuni minori non accompagnati", soccorsi a largo della Sicilia il 25 luglio scorso e fatti sbarcare il 31. L'imbarcazione - si ricorda nel documento depositato in Senato e pubblicato sulla pagina web della Giunta per le immunità - è "della Guardia Costiera italiana e, quindi, una nave militare".