Roma, 26 febbraio 2018 - Burian non risparmia le scuole, chiuse da Roma a Potenza, passando per Ascoli e Camerino. Studenti (e insegnanti) da un lato si godono la neve e un giorno inatteso di vacanza, dall'altro si interrogano su quali conseguenze possa avere questa pausa 'forzata' sull'anno scolastico. A maggior ragione dal momento che le previsioni meteo (e le mosse dei Comuni) lasciano intendere che i giorni a casa potrebbero essere più di uno. Il Comune di Roma, ad esempio, ha confermato nel pomeriggio la chiusura degli istituti anche per domani 27 febbraio.
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INSEGNANTI - Come sottolinea Skuola.net, vengono fatti rientrare nella casistica generale prevista dall'articolo 1256 del Codice Civile il ritardo o l'assenza nel prendere servizio per il personale scolastico per cause non imputabili alla volontà del lavoratore. Compresa, ed è questo il caso, l'emergenza neve. "L'obbligazione si estingue quando - recita l'articolo 1256 -, per una causa non imputabile al debitore, la prestazione diventa impossibile". Morale: chi non riesce a prestare le ore di lavoro previste, non deve alcun recupero e ha pieno diritto alla retribuzione. STUDENTI - Discorso analogo per gli studenti: qualora la scuola fosse chiusa per cause a lorono non imputabili, l'assenza non viene conteggiata. La parte più importante, che sta a cuore ad alunni e insegnanti, riguarda il tetto di almeno 200 giorni di lezione richiesto dalla legge per la regolarità dell'attività didattica. Qualora la scuola rimanesse chiusa per più giorni - per motivi non dipendenti dalla volontà dei ragazzi - e i tetto non fosse raggiunto, l'anno scolastico sarebbe comunque salvo.
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IL PRECEDENTE - C'è un illustre precedente in proposito, neanche così remoto. Giova ricordare, infatti, che anche nel febbraio 2012 le scuole di Roma rimasero chiuse a causa dell'ultima forte nevicata sulla Capitale. Ebbene, allora il Miur emise una nota in cui specificò che "al verificarsi di eventi imprevedibili e straordinari come un'allerta meteo che inducano i Sindaci ad adottare ordinanze di chiusura delle sedi scolastiche, si deve ritenere che è fatta comunque salva la validità dell'anno scolastico, anche se le cause di forza maggiore, consistenti in eventi non prevedibili e non programmabili, abbiano comportato, in concreto, la discesa dei giorni di lezione al di sotto del limite dei 200, per effetto delle ordinanze sindacali di chiusura delle scuole". Insomma, i motivi per godersi questi giorni di riposo extra, non cercati e in alcuni casi forsi neanche voluti, ci sono davvero tutti.
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