Roma - "A scuola si torna a settembre". E' domenica sera quando il premier Giuseppe Conte ufficializza davanti all'Italia intera quello che in pratica tutti sapevano (dopo le anticipazioni del ministro Lucia Azzolina) ma in fondo speravano potesse cambiare. Invece niente. Nessuna apertura. Il governo ha scelto di lasciare a casa bambini e adolescenti fino al termine dell'estate. Unica eccezione, gli studenti dell’ultimo anno di liceo che potrebbero tornare in classe per affrontare l’esame di maturità. In buona sostanza, un altro mese abbondante lontano da banchi scolastici, materne e asili nido, con tantissimi genitori che dalla prossima settimana torneranno al lavoro senza sapere a chi lasciare i propri figli. Le famiglie sono allarmate e proprio oggi arriva anche il grido di dolore del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Mattarella: "Una ferita per tutti
In un video messaggio agli studenti per "# maestri", nuovo programma di Rai Cultura in collaborazione con il ministero dell'Istruzione per #LaScuolaNonSiFerma, in onda oggi su Raitre dice: "Siamo di fronte a un evento eccezionale che tocca la vita di più di otto milioni di ragazze e ragazzi italiani. E di centinaia di milioni di studenti nel mondo. Qualcosa di incredibile, mai avvenuto prima, nella storia dell'istruzione. Un evento drammatico, che possiamo ben definire epocale. Le scuole chiuse sono una ferita per tutti, ma anzitutto per voi ragazzi, per i vostri gli insegnanti e per tutti coloro che giorno per giorno partecipa alla vita di queste comunità". E sempre rivolto ai ragazzi: "Anche la vostra vita è, improvvisamente, cambiata. Le scuole di tutto il Paese sono state chiuse e lo rimarranno fino a quando il pericolo non sarà stato eliminato; e non sarà possibile riaprirle in sicurezza".
Bambina scrive a Mattarella: "Mi faccia tornare a scuola"
Famiglie in difficoltà
Sì, perché con i nonni costretti ancora in quarantena, che alternative si profilano per le famiglie? Poche, in realtà. I problemi sembrano essere enormi, a tal punto che stanno facendo montare polemiche sociali e ovviamente politiche. Basta aprire i social network per leggere sfoghi di mamme che non sanno come organizzarsi, perché a sacrificarsi nella maggior parte dei casi, saranno loro. Quasi ovunque è un coro: "Il prezzo più alto lo paghiamo noi". Perplessità anche sulle nuove misure annunciate. Il congedo parentale di 15 giorni in molti casi è esaurito, ne è stato annunciato un altro, così come un altro bonus babysitter, ma al momento la misura non copre di certo le ore di una settimana lavorativa, neanche stando a casa se si pensa che i bambini vanno seguiti con la didattica a distanza e i più piccoli assistiti. Non tutti possono permettersi una babysitter, ma anche per chi potesse, questa è un’opzione che genera perplessità, per esempio sulla necessità di sottoporle ai tamponi prima di affidare loro i piccoli.
FOCUS EMILIA ROMAGNA / Bonaccini: "Delusi su scuola e famiglia"
Quale soluzione quindi? La ministra per le Pari opportunità, Elena Bonetti, ha annunciato di voler portare sul tavolo del prossimo decreto un assegno per tutti i figli delle famiglie in base al reddito: "La proposta è attivare l'assegno fino alla fine dell'anno", sostiene. Aggiungendo: "Stiamo preparando un progetto di sostegno domiciliare per la didattica online, manderemo nelle case studenti universitari e volontari per aiutare le famiglie con la didattica online. Poi vogliamo chiedere la riapertura degli spazi aperti per l'attività ludica e motoria dei bambini. Il comitato tecnico scientifico sta valutando questa nostra proposta, e anche un'altra: la riapertura da giugno delle attività di sostegno alle famiglie, come i centri estivi e i centri della cura dei bambini da 0 a 6 anni in accordo con i comuni". Ma il 4 maggio è dietro l'angolo. Tra l'altro, a riaprire per ultimi, il primo giugno, saranno parrucchieri, saloni, centri estetici e massaggi, piccole imprese, bar e ristoranti, attività spesso gestite da donne.
Il piano della ministra
Sotto un altro aspetto la ministra Bonetti sta studiando un piano per tutelare il diritto alla salute, al gioco e all'attività motoria dei più piccoli: attrezzare nei parchi anche "aree di gioco e svago per giochi individuali". Ovvero abituare i bambini nei parchi a nuove modalità ludiche anche volte ad apprendere "le regole necessarie per costruire una nuova vita di comunità e di relazione, in osservanza delle vigenti regole di distanza e di igiene".
Le critiche di Renzi
Infine il leader Iv Matteo Renzi, non le manda a dire: "Ero dell'idea di far riprendere a maggio almeno le terze medie e le quinte superiori. Il ministro Azzolina ha deciso il contrario, così ho proposto al ministro di utilizzare questi mesi per fare lavori dentro le scuole, visto che sono chiuse. In questo modo metteresti in sicurezza le scuole dei nostri figli e non pagheresti la cassa integrazione delle aziende edili che lavorerebbero nelle scuole. Invece stando fermi stiamo ampliando le disuguaglianze e non mettiamo a posto le scuole: mi sembra una follia".
I pediatri
Insomma, molte domande, qualche proposta e nessuna risposta certa. In tutto questo arriva la voce degli esperti in pediatria: "Per i bimbi ci saranno danni tangibili se le scuole continueranno a rimanere chiuse - dicono - Se non si agisce, l'emergenza sanitaria diventerà la crisi dei diritti per l'Infanzia".