Roma, 27 dicembre 2024 – Valditara introduce le pagelle per i presidi. Nel 2025 a scuola arriva la valutazione per i dirigenti scolastici. Lo annuncia il ministro dell'Istruzione in un’intervista al Messaggero, sottolineando che "inciderà sulla retribuzione di risultato che fino adesso è stata data a pioggia, e che ora sarà invece legata al raggiungimento di obiettivi".
Il 2025 sarà anche l'anno dei concorsi, sono state infatti bandite selezioni per docenti, ispettori, presidi, insegnanti di religione, personale amministrativo e arriveranno nuovi funzionari per gli uffici scolastici regionali che snelliranno la gestione degli appalti, ad esempio per le gite scolastiche. “Mai prima d'ora così tanti concorsi – sottolinea il titolare del dicastero dell’Istruzione –. Concorsi che in alcuni casi non si facevano da 20 anni, in altri dal 2014, in altri ancora dal 2017”.
Tracciando poi un bilancio dell'anno appena passato, Valditara evidenzia che è stato segnato "da un recupero importante delle competenze, specialmente nelle regioni del Mezzogiorno. I dati Invalsi lo testimoniano”. Mentre sul fronte degli stipendi degli insegnanti il ministro rivendica gli aggiornamenti salariali: "Abbiamo finalmente chiuso il contratto 2019-2021 e abbiamo già finanziato non solo il 2022-2024, ma anche i trienni 2025-2027 e 2028-2030. Parliamo fra lo scorso contratto e quello in scadenza di circa 300 euro lordi in più al mese, a cui si aggiunge il taglio del cuneo fiscale".
Capitolo a parte per le occupazioni delle scuole, su cui Valditara aveva già anticipato la richiesta del Ministero di potersi costituire parte civile nei processi penali a carico dei responsabili per ottenere il risarcimento dei danni: ''Chi rovina una scuola deve pagare per rimetterla in sesto, non devono più pagare i cittadini”.
“L’iniziativa della preside del Virgilio di scendere in piazza con alcuni docenti e genitori e le iniziative di altri presidi hanno rappresentato l'inizio di una svolta – ha detto il ministro al quotidiano romano – : si è messa in moto la maggioranza rimasta a lungo silenziosa e che per troppo tempo ha subito la prevaricazione di una minoranza. Ora sa che il Governo sta dalla parte di chi rispetta e fa rispettare la legge. Mi segnalano gli Uffici scolastici regionali che quest'anno ci sarebbero state meno occupazioni rispetto ad un anno fa. Chi, occupando, sfascia la scuola commette un gesto di teppismo, non un'azione politica. Danneggia la collettività e il diritto allo studio degli altri studenti".