Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Scuola, Basilicata conferma il rinvio: sui banchi dal 24 settembre

In Alto Adige si inizia il 7, in Veneto il 14 e Zaia annuncia: "A Vo' avremo anche il presidente Mattarella". Intanto, davanti a Montecitorio manifestazione docenti precari: "Assunzioni subito"

Scuola, manifestazione nazionale a Piazza Montecitorio (Ansa)

Roma, 2 settembre 2020 - Il suono della campanella si fa sempre più vicino. La scuola ha riaperto i battenti ieri con i corsi di recupero e si attende il 14 settembre per il vero inizio dell'anno scolastico 2020/21. Dalla Basilicata, però, arriva il posticipo: il ritorno in aula è certo, ma dal 24 settembre. Una decisione ufficializzata dal presidente della Regione, Vito Bardi (centrodestra), al termine di un incontro avuto stamani con i rappresentanti sindacali. I primi d'Italia a ritornare a scuola saranno gli studenti dell'Alto Adige: lunedì 7 (come al solito una settimana prima rispetto alle altre regioni) si ricomincia, dopo ben sei mesi dall'ultimo giorno di scuola. In Veneto, invece, "il 14 settembre apriamo l'anno scolastico, non spostiamo l'apertura delle scuole, a meno che non ci siano gravi impedimenti che ad oggi non ci sono". Ad assicurarlo è il presidente della Regione Luca Zaia, che aggiunge: "A Vo' avremo anche il presidente Mattarella".

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Intanto, a pochi giorni dall'avvio dell'anno scolastico, i docenti precari sono ancora in piazza. Oggi, 35 sigle dei coordinamenti si sono dati un doppio appuntamento, di fronte alla Camera dei deputati e a viale Trastevere davanti al Miur, gridando "assunzioni subito", "assunzioni ora", e denunciando: "Basta docenti usa e getta". Dopo un'estate calda per il mondo della scuola, che si sta preparando per una ripartenza in sicurezza dopo mesi di chiusura a causa della pandemia, i docenti chiedono di tornare al centro del dibattito perchè "la qualità della scuola non la fanno i banchi con le rotelle". Di fronte ai numeri che mostrano un buco di 50 mila docenti a inizio anno, i precari con più di 36 mesi di servizio chiedono un riconoscimento e una procedura semplificata di assunzione, che non passi per il concorso selettivo indetto dal ministero. I numeri parlano chiaro: il nuovo anno scolastico inizierà con almeno 200 mila docenti precari, dei quali circa 70 mila vantano almeno 3 anni e in base alla direttiva CE 70/1999 avrebbero diritto alla stabilizzazione.