Roma, 30 dicembre 2020 - Resta solo un giorno alla fine del 2020. E con l'anno della pandemia quasi alle spalle, si pensa alla ripartenza nel 2021. Uno dei nodi cruciali è sicuramente la riapertura della scuola e il premier Giuseppe Conte, in occasione della conferenza stampa di fine anno, ha auspicato che "il giorno 7 gennaio le scuole secondarie di secondo grado possano ripartire con la didattica mista, almeno il 50 % in presenza, nel segno della flessibilità". In questa direzione, il ministero dell'Istruzione ha reso noto che, nella riunione di ieri, "il Comitato tecnico scientifico ha analizzato l'ultimo report sulle scuole - spiega su Facebook la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina -, realizzato dal Centro europeo per il controllo delle malattie". E, in quel documento, ha sottolineato il ministero, il Cts "ha confermato due cose: 1) la scuola non è stata responsabile della seconda ondata. 2) La sospensione delle attività didattiche in presenza deve essere limitata e temporanea perchè l'impatto negativo sulla salute fisica, mentale ed educativa dei ragazzi supera i benefici".
La conclusione del Cts quindi è chiara: "Le scuole superiori vanno riaperte anche in considerazione delle ultime valutazioni dell'Unione europea, secondo cui gli istituti scolastici non costituiscono un luogo pericoloso per il contagio".
Covid, il bollettino del 30 dicembre
Intanto, l'assessore all'Istruzione della Regione Piemonte, Elena Chiedono, ha dichiarato: "Il calendario scolastico del Piemonte è assolutamente intatto. La ripresa e' prevista per il 7 di gennaio". E ha aggiunto: "Ci facciamo trovare pronti alla ripartenza con l'auspicio che si possa tornare in presenza per restarci. Siamo fortemente convinti che sia fondamentale la scuola in presenza, sia per consentire ai docenti di esprimere al meglio la loro professionalità, sia per poter garantire nel miglior modo possibile il diritto allo studio ai nostri ragazzi".