Roma, 30 agosto 2020 - Corsa contro il tempo per la riapertura delle scuole (i corsi di recupero iniziano il 1° settembre) e il ritorno tra i banchi in sicurezza, cosa complicata in tempi di emergenza Coronavirus. Il conto alla rovescia è cominciato, sul tavolo varie possibilità: dalla ricerca degli spazi alternativi alle classi all'ipotesi di autocertifcazione come in aeroporto. Si è poi giunti a un 'quasi accordo' tra Regioni e Governo per risolvere il nodo spinoso del trasporto pubblico locale. Dal canto loro gli infermieri si propongono in 9.000 ad assumere un ruolo diretto di presidio per ogni plesso scolastico, non solo su chiamata, per verificare la corretta applicazione delle misure anti-Covid.
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E mentre la stessa data della ripresa ufficiale delle lezioni - quella del 14 settembre - slitterà in alcune regioni, prosegue, tra polemiche e scarse adesioni, la campagna per i test sierologici agli insegnanti e al personale degli istituti. Per alcuni docenti, risultati positivi anche al tampone, il rientro ovviamente non avverrà, mentre molti studenti sono chiamati in classe già tra pochi giorni, all'inizio di settembre, con i corsi di recupero, che nella maggior parte dei casi sono in presenza.
Autocertificazioni come in aeroporto
Lo screening sui ragazzi, previsto a titolo volontario, comincerà solo dopo l'inizio della scuola e anche per questo i dirigenti scolastici si dicono favorevoli ad introdurre ulteriori "precauzioni, già prese a livello nazionale". Per l'Associazione Nazionale Presidi (Anp) "sarebbe una buona idea quella di far sottoscrivere delle autocertificazioni ai genitori, per i ragazzi minorenni, come quelle già distribuite negli aeroporti". Una disposizione che potrebbe puntare a restringere ulteriormente le maglie dei controlli aldilà dei test, per i quali secondo Antonello Giannelli, presidente dell'Anp, "non ci sono sufficienti risorse, considerando che gli alunni sono 8,5 milioni".
Trasporti e linee guida Cts
Ma se i nodi sembrano ancora tanti, qualcuno potrebbe essere sciolto proprio nelle prossime ore con la Conferenza Unificata. L'incontro di domani vedrà le Regioni e l'Esecutivo affrontare il tema dei trasporti stavolta alla luce delle nuove linee guida definitive dal Comitato Tecnico Scientifico sul tema. Dopo il burrascoso confronto dei giorni scorsi, la quadra potrebbe essere stata trovata: per treni e bus la capienza dovrebbe essere alzata al 75-80%. Un dato, quest'ultimo, confermato anche dal governatore ligure Giovanni Toti. Previsto anche un aumento delle linee per sopperire al restante 20%, con una nuova copertura di fondi. Il sottosegretario alle Infrastrutture, Roberto Traversi, spiega: "Ovviamente ci sarà un incremento dei mezzi pubblici. Verso novembre dovrebbe esserci un nuovo finanziamento per avere più mezzi nel Tpl, intanto stiamo valutando una portata che potrebbe essere limitata in base al minutaggio, sotto i quindici minuti di viaggio si potrebbe lavorare come nella normalità".
Regioni in ordine sparso
Resta frammentato lo schema delle date sulla riapertura e potrebbe ancora salire, nei prossimi giorni, il numero delle Regioni che decideranno di riaprire le scuole dopo le elezioni e il referendum del 20 e 21 settembre. A parte la Provincia autonoma di Bolzano, che riaprirà in anticipo il 7 settembre, la Puglia ha fissato la data del 24, così come la Calabria, mentre in Campania Vincenzo De Luca deciderà solo alla metà della prossima settimana, valutando l'andamento dei dati sul contagio, che nella regione sono in netto aumento. Nelle prossime ore anche l'Abruzzo potrebbe decidere per il 24 settembre, mentre la Sardegna - dove si voterà anche per le suppletive e il 25 ottobre per le comunali - ha già stabilito il 22 come data di ritorno a scuola. Non tutti i governatori sono però dello stesso parere: "La scuola deve riaprire il 14 settembre - chiarisce il ligure Toti - Non pensiamo di fare neanche un passo indietro su questo. E in questi giorni come Regioni stiamo lavorando e collaborando col Governo affinché si arrivi al risultato nel migliore dei modi".
Spazi e banchi monoposto
Sono tante le difficoltà anche per il reperimento degli spazi, affinché si possa rispettare il distanziamento richiesto. Su quest'ultimo aspetto peserà anche la tempistica sulla distribuzione dei nuovi banchi. Per alcuni istituti, se i 'monoposto' non dovessero arrivare in tempo, sarebbe impossibile ricominciare la didattica in presenza.