Roma, 27 giugno 2020 - Scuola, all'indomani della presentazione delle Linee guida per la ripartenza di settembre, dal ministero dell'Istruzione arriva la notizia: "Abbiamo l'elenco di circa tremila edifici scolastici dismessi a causa del calo demografico e del dimensionamento, che possono essere ripristinati". Dunque, in sostanza, tutti gli studenti avranno un'aula.Lo precisa all'Ansa il ministero: "Le Linee guida prevedono il mantenimento del gruppo classe, tutte le studentesse e gli studenti avranno spazi per la didattica a settembre come garantito dalla Ministra Lucia Azzolina in conferenza stampa".
Nel caos delle polemiche, con presidi, insegnanti e genitori che sono scesi in piazza, certo la priorità è di evitare che il distanziamento prescritto dagli esperti - quindi l'automatica riduzione della capienza delle aule - lasci fuori dalla classe una parte degli scolari, stimata intorno al 15% del totale. Per questo, come già anticipato ieri, il dicastero di viale Trastevere è al lavoro per trovare ulteriori spazi.
Non contente, le opposizioni vanno all'attacco. Salvini insiste: "Azzolina si dimetta", mentre l'ex ministra di Forza Italia Gelmini sottolinea: "Il piano fa acqua".
Caccia alle scuole dismesse
Allo scopo è stato messo a punto in queste settimane un 'cruscotto', un sistema informatico che incrocia i dati relativi a aule, laboratori, palestre disponibili con il dato delle studentesse e degli studenti e la distanza da tenere. Questo strumento consentirà di individuare, comune per comune, scuola per scuola, le priorità di intervento e gli alunni a cui sarà necessario trovare nuovi spazi in collaborazione con gli Enti locali. Secondo i dati dell'Anagrafe dell'edilizia scolastica ci sono poi circa 3mila edifici scolastici dismessi che possono essere recuperati. Si useranno anche spazi esterni, attraverso patti con il territorio, per una didattica che possa svolgersi anche nei musei, negli archivi storici, nei teatri, nei parchi. Sarà anche favorito l'acquisto di nuovi arredi, come i banchi singoli di nuova generazione che consentono una didattica più collaborativa.
Fioramonti: bene 1 miliardo, ma non basta
Quanto poi al miliardo in più per la scuola, messo sul piatto dal premier Conte, l'ex ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti sottolinea: "Bene l'educazione allo sviluppo sostenibile e un miliardo in più per la scuola, ma ancora non sufficiente per la linea di galleggiamento". E dando esplicitamente ragione a Zingaretti continua: "Bisognerebbe arrivare al 5% del Pil in investimenti per la scuola dall'attuale 3,5%. Questo significa almeno 24 miliardi di euro, come ho sempre sostenuto durante il mio mandato per raggiungere gli obiettivi della strategia europea. Mi chiedo solo dove fossero tutti quando in tempi ancora non sospetti, mi spendevo per la causa, fino a dimettermi".