Modena, 18 gennaio 2015 - Forse è stato proprio il terremoto del 2012, seguito a stretto giro dall’alluvione dell’anno scorso, a sottolineare in maniera definitiva che in Italia c’è un grosso buco legislativo, che riguarda proprio la gestione post calamità naturali. Manca ancora una normativa che spieghi come fare, manca uno standard uguale per tutti, non ci sono punti di riferimento a cui attaccarsi. Ogni volta che un garage si allaga o una casa crolla, le regole sono tutte da improvvisare.
E i tempi sono lunghi: per quanto riguarda l’alluvione, la macchina amministrativa si è mossa, ma sono ancora pochi quelli che hanno subito danni e che sono riusciti a incassare quanto dovuto. Ma almeno, come testimoniano i due sindaci di Bastiglia e Bomporto, il gran lavoro fatto dopo il terremoto e nei giorni successivi all’alluvione di un anno fa, ha fatto scuola. E può fare tranquillamente da base per una riforma legislativa da estendere a tutto il territorio nazionale. Una consolazione di cui avremmo fatto a meno. Ma ancora una volta si è dimostrato che il lavoro paga, soprattutto quando è fatto dalla gente di questa terra.