Martedì 12 Novembre 2024
Francesco Ghidetti
Cronaca

Scontri a Bologna, Gianfranco Pasquino: “Tutti hanno il diritto di poter manifestare”

Il professore emerito di Scienza politica. “Vietare il corteo avrebbe causato un enorme vittimismo”

++ Scontri tra la polizia e gili antagonisti a Bologna ++

Manifestanti bloccati sul ponte Matteotti durante il corteo antifascista a Bologna (Ansa)

Bologna, 11 novembre 2024 – “Non si tratta di essere pessimisti o ottimisti. Io, di solito, cerco di essere realista. Ma...”.

Ma, Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza politica all’Università di Bologna?

“...ma bisogna considerare il contesto interno e internazionale. A Gaza non si intravede una soluzione, l’aggressione russa all’Ucraina non si ferma. Quindi sul breve periodo sono pessimista”.

Anche perché la sinistra è assente...

“Non direi. Il problema è un altro. Ci sono tanti fattori, soprattutto internazionali, che è difficile governare. Da parte di tutti, non solo dalla sinistra”.

++ Scontri tra la polizia e gili antagonisti a Bologna ++
Manifestanti bloccati sul ponte Matteotti durante il corteo antifascista a Bologna (Ansa)

Bologna e Amsterdam e tanto altro ancora: segno che stiamo vivendo un autunno molto caldo?

“Ma no, ma no. La stampa in questo periodo dà più risalto a questi accadimenti, ma in realtà la confusione è sempre quella. E poi, parliamoci chiaro: non è che negli anni Settanta o ai tempi di Berlusconi ci fossero meno problemi di, chiamiamolo così, ordine pubblico. Anzi: era decisamente peggio!”.

Il sindaco di Bologna Matteo Lepore sostiene: non doveva essere data l’autorizzazione alla manifestazione dei Patrioti...

“Lo so. Ma non puoi offrire un’esca così ghiotta all’estremismo nero, fascisteggiante. Se non avessero potuto manifestare avrebbero dato il via a una litanìa vittimistica enorme. E poi c’è un diritto costituzionale a manifestare”.

C’è chi vede nella calata a Bologna dei neofascisti una trappola ordita dal governo...

“Non saprei. Certo, è tesi verosimile. Colpire la città più di sinistra d’Italia alla vigilia dell’arrivo di Meloni fa notizia”.

E i collettivi?

“I collettivi sono una realtà. Inutile e sbagliato dire “li chiudiamo“. Servono invece a controllare le frange estreme. Che, però, qualche volta, esplodono”.

E Salvini?

“Tuona, parla, dice di tutto e su tutto. Una figura politica in declino che non sa assolutamente come uscire dal suo isolamento. No, non gli darei tutta questa importanza”.

Dunque, non dobbiamo preoccuparci più di tanto?

“No, dobbiamo preoccuparci con una dose di sano realismo. Queste cose sono successe sempre e sempre succederanno. In maniera più o meno grave. Bisogna saperle prevedere, scoraggiare e controllare”.