Roma, 23 settembre 2023 - Da Roberta Ragusa a Maria Chindamo. Donne sparite. Uccise, hanno ricostruito le indagini. Ma i corpi non sono mai stati ritrovati.
Roberta Bruzzone, criminologa e psicologa forense - un’esperienza di 25 anni e la capacità di non farsi trascinare dall’emotività delle storie, cercando di ragionare come i killer per svelarle - osserva: “In questi casi, la prima domanda che mi faccio è: chi avrebbe vantaggio da questa scomparsa?”.
Maria Chindamo data in pasto ai maiali, questo l’orrore svelato dalle indagini del procuratore Gratteri. Roberta Ragusa per la giustizia è stata uccisa e fatta sparire dal marito, condannato in via definitiva a 20 anni. La Cassazione ha appena ribadito il no alla revisione del processo.
“L’istanza già discussa dalla Corte d’Appello di Genova era basata su elementi sostanzialmente impresentabili. Una serie di illazioni e valutazioni assolutamente discutibili, su una presunta volontà della donna di allontanarsi volontariamente”.
I corpi non si trovano. Un grande peso per le famiglie.
“Però c’è una distinzione netta. I familiari di Maria erano consapevoli fin dall’inizio che non sarebbe mai tornata a casa e che c’era dietro un disegno criminale. Certo provano la grande angoscia di non avere un posto dove portarle un fiore. Invece i figli di Roberta Ragusa sembrano aver aderito alla narrazione totalmente distorta che ha fornito il padre, paiono convinti che la madre sia da qualche parte, viva. Questo convincimento fa male. Noi dal punto di vista giudiziario possiamo dire che il padre ha ucciso Roberta e ne ha distrutto il corpo. Ma i due ragazzi, forse perché è troppo doloroso elaborare questo tipo di scenario, non si sono convinti nemmeno dopo tre gradi di giudizio”.
Perché far sparire un corpo?
“Per arrivare a occultare il cadavere in modo definitivo sicuramente c’è dietro una grande volontà omicidiaria. Di solito un rancore e una rabbia profondi. Roberta Ragusa, ad esempio, diventa in qualche modo la persona che smaschera il marito nel suo narcisismo maligno ed è un ostacolo dal punto di vista sentimentale ma soprattutto economico”.
Anche in questo caso contano i soldi?
“Sì, chi arriva a distruggere un corpo, occultandolo in maniera definitiva, di solito è un soggetto che è motivato molto concretamente. Se scompare qualcuno, c’è qualcun altro che trae vantaggio da questa sparizione. Quando lavoro su questi casi è la prima cosa da valutare, la prima domanda da farsi. Perché scomparsa e non solo omicidio? C’è sempre un riscontro economico”.