Roma, 26 marzo 2024 – Il cadavere di un uomo nel parco dell’Insugherata, a Roma, con un sacchetto di plastica in testa. E’ Philip Rogosky, 56 anni, il manager cinematografico scomparso il 29 gennaio da Castel Sant’Angelo? Sarebbe stato riconosciuto da un giaccone. Ma la conferma ufficiale potrà arrivare solo dal test del Dna. La notizia è stata diffusa questa mattina dalla trasmissione Chi l’ha visto? che si era occupata del caso. Il corpo era in avanzato stato di decomposizione.
La scoperta del cadavere
La scoperta del cadavere è stata casuale. Un escursionista domenica era entrato entrato nel parco di Roma nord – immenso – per un camminata dall’ingresso di via Trionfale. Ha visto quel corpo, coperto in parte dalla vegetazione e sotto choc ha chiamato la polizia.
Data della morte e cause: cosa sappiamo
Ma a quando risale la morte dell’uomo? Anche questo dovrà essere accertato. Ma la prima ispezione cadaverica lascia supporre una data compatibile con i primi giorni della scomparsa. E vale lo stesso ragionamento per arrivare alle cause della morte, si dovrà attendere l’esito dell’autopsia. La prima ipotesi investigativa parla di suicidio. Anche perché sarebbe stata trovata una bomboletta di elio. Naturalmente tutta la scena resta da decifrare in modo compiuto.
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Le ricerche di Philip Rogosky
Philip Rogosky era stato cercato da una rete capillare di amici, conoscenti e professionisti. La notizia della sua scomparsa era stata rilanciata anche dalla stampa straniera, se ne era occupato ad esempio il Telegraph.
Maria Gaia Pensieri, criminologa e presidente del Comitato scientifico ricerca scomparsi, oggi nel dare notizia del ritrovamento del cadavere scrive su Facebbok: “Philip è stato ritrovato purtroppo senza vita. Tutti abbiamo sperato fino all’ultimo che si fosse solo smarrito, dimenticando temporaneamente chi fosse, perché non aveva evidenti motivi per scomparire, sperando di ritrovarlo. In questi lunghi mesi di ricerca, abbiamo potuto apprezzare quanto i suoi amici oltre alla sua famiglia, lo amassero e fossero in pena per lui, senza mai perdere le speranze hanno cercato ininterrottamente e hanno verificato personalmente ogni singola segnalazione. Ringraziamo di cuore le tante persone che tutti i giorni hanno chiamato e inviato delle foto, sperando di essere utili al ritrovamento di Philip”. Infine, una considerazione amara: “Questa ricerca ci ha fatto purtroppo realizzare quanti senza tetto vivono nella nostra Roma e quanta povertà sia presente sulle nostre strade. Ora è il momento del ritorno ad una dimensione privata nel rispetto del loro dolore. Grazie di cuore a tutti. Philip riposa in pace”.
La scomparsa di Philip Rogosky
Philip Rogosky era scomparso da casa il 29 gennaio. La compagna Sara Bonavaglia aveva raccontato che aveva avuto una brutta influenza e quel giorno usciva di casa per la prima volta. Aveva ricordato che si era portato dietro “il portafoglio, il telefonino ma senza caricatore”, aveva invece lasciato il passaporto a casa. Il cellulare risulta spento dalle 9.20 di quel giorno e mai più riacceso. Venti minuti dopo, viene spento il computer. Allora come è morto Philip, persona gentile e amabile?