Roma, 27 giugno 2023 - Sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori è arrivato oggi il primo via libera unanime alla Commissione d’inchiesta da parte della commissione Affari Costituzionali del Senato. Il provvedimento, già approvato dalla Camera, ora passa in Aula del Senato per l’ok definitivo. La commissione ha dato mandato al relatore Andrea de Priamo di riferire in Aula.
“Ora subito in aula”
“Siamo molto contenti per quanto accaduto oggi in Senato. La ricerca della verità e della giustizia appartiene a tutti gli uomini di buona volontà e oggi il Senato ha dato prova di volere chiarezza e trasparenza sulla vicenda di Emanuela. Adesso si vada subito in aula”. Così ha commentato a nome della famiglia Orlandi l'avvocato Laura Sgrò.
Cosa aveva detto papa Francesco
Dalla maggioranza il presidente Alberto Balboni rivendica gli approfondimenti fatti e chiarisce “qualcuno ci ha accusato di voler insabbiare, ma non è vero. Quando il ddl è arrivato al Senato è intervenuto un fatto nuovo: la procura e il promotore di giustizia vaticana avevano deciso di riaprire le indagini. Le audizioni ulteriori sono state molto utili”.
"Un dovere morale prima che politico fare luce sulle due vicende”, commentano i senatori della Lega.
Sono in molti a ritenere che il vero assist per portare a casa la commissione di inchiesta siano state le parole del Papa all’Angelus di domenica scorsa. Il pontefice ha nominato Emanuela e espresso vicinanza alla mamma, mentre in piazza con striscioni, fotografie e magliette della ‘Vatican girl’, sono stati ammessi i partecipanti al sit-in convocato dal fratello, Pietro Orlandi.
Le tre inchieste
Presto dunque diventeranno tre le inchieste sulle drammatiche sparizioni delle due quindicenni avvenute entrambe nel 1983: il 7 maggio Gregori e il 22 giugno Orlandi. Le ricerche del parlamento si affiancheranno infatti a quelle in corso della procura vaticana e della procura di Roma.