Roma, 18 giugno 2023 - Emanuela Orlandi e Mirella Gregori: siamo sempre stati abituati a sentirle citare così.
Abbiamo rivolto 10 domande a Maria Antonietta Gregori, 57 anni, sorella della 15enne che sparì a Roma il 7 maggio di 40 anni fa. Il 22 giugno scomparve la coetanea Emanuela, cittadina vaticana. Fino al 2021 vicepresidente di Penelope Lazio, l’associazione che in tutta Italia si occupa di scomparsi. Non si è mai arresa.
1. Emanuela e Mirella sono davvero due casi legati?
“Questo lo dovrà accertare casomai chi indaga. Ci sono elementi da vagliare, per questo la commissione d’inchiesta sarebbe una cosa importante. Specialmente nel caso di mia sorella, potrebbe scardinare quei punti che non sono mai stati valutati. Perché ha il potere di fare ciò che non hanno fatto altri. Se la vicenda di mia sorella è stata trattata come un caso minore? Mediaticamente sì. Perché lo Stato vaticano fa molta più audience. Mia sorella invece era ‘soltanto’ una comunissima cittadina italiana”.
2. Qual è il vostro obiettivo?
“Mi auguro che la Commissione venga istituita, anche se c’è stata una battuta d’arresto che non ci voleva. Noi con il nostro avvocato puntiamo anche a riaprire l’inchiesta sulla sparizione di Mirella”.
3. Che cosa è stato trascurato?
“Nelle prime 24-48 ore nella ricerca di mia sorella la situazione non è stata valutata bene, hanno pensato a una ragazzata, vedrai che ritorna. Invece mia mamma da subito aveva temuto che le fosse successo qualcosa”.
4. Mirella rispose al citofono: è Alessandro. Lo conosceva?
“Alessandro veniva nominato con gli altri compagni di classe in casa, è normale. Se era davvero lui al citofono? Questo non si sa, altrimenti avremmo risolto il caso. È anche possibile che qualcuno abbia usato il suo nome per attirare mia sorella. Che altrimenti non sarebbe mai scesa”.
5. Ha mai parlato con Alessandro?
“No. Quando Mirella è scomparsa, le persone si sono allontanate tutte, nessuno ci ha più cercato per paura di essere interrogato, di finire in mezzo all’inchiesta. Posso contare su una mano chi ci è rimasto vicino nel nostro dolore”.
6. Aveva 17 anni: come è cambiata la sua vita?
“È cambiato tutto. Prima ero spensierata, ho perso il sorriso. Ho cominciato a guardarmi attorno, anche per fare stare tranquilli i miei genitori. Avevano paura per me, sentivo la loro tensione ma ce l’avevo io stessa, la provavo io stessa”.
7. Condanna terribile non sapere cosa è successo
“È la nostra galera, la galera dell’oblio, di questa vita sospesa senza sapere dove sta Mirella e che fine ha fatto”.
8. Lei che spiegazione si dà?
“Per me non ci sono dubbi, è stata portata via. Il motivo non lo so. Mia sorella era una ragazza diffidente. Anche perché stiamo parlando di quarant’anni fa, di 15enni più ingenue, più tranquille”.
9. Immagina che sua sorella Mirella possa essere viva?
“Questo non lo so, me lo auguro per lei. Mi auguro che non le abbiano fatto del male, che nonostante tutto abbia potuto vivere una vita normale... No, normale non si può dire, si può dire solo: che abbia vissuto una vita”.
10. Che cosa le vorrebbe dire?
“Che io sono qui, l’aspetto in ogni momento. Non deve avere paura di tornare a casa”. Nel ricordo indelebile della ragazzina che “anche nei momenti tristi trovava sempre il modo di farci sorridere”.