Lanciano (Chieti), 6 maggio 2024 - Milena Santirocco, scomparsa da Lanciano (Chieti) e ritrovata a Castel Volturno (Caserta): ma che cosa è successo davvero nei sei giorni della sparizione all’insegnante di danza 54enne? “Mi auguro sia fatta chiarezza il prima possibile da chi di dovere”, è l’auspicio espresso al telefono con Qn.net da Antonio Cozza, l’avvocato di Penelope che ieri aveva incontrato la donna. “Mi hanno rapito”, era stata la prima versione data agli investigatori. Ma ieri il questore di Chieti aveva dichiarato: “Nessun allarme sociale”.
Alessia Natali, presidente dell’associazione scomparsi in Abruzzo, in attesa che si definiscano bene i fatti, ripercorre le ricerche che hanno coinvolto anche cani molecolari e sommozzatori.
Una donna solare, forte e indipendente, come l’ha descritta la sorella Sonia a Qn.Net.
“L’avvocato ha parlato con la signora Milena, che è visibilmente scossa. Provata anche a livello fisico. È stata ascoltata a lungo dagli investigatori, ha raccontato tutto quello che ricorda”.
Come sta Milena Santirocco?
“Ora è a casa, anche se in buono stato di salute ha bisogno di ristabilire l’equilibrio per ritrovare la serenità”.
È riuscita a raccontare come ha trascorso quei sei giorni?
“In parte sì, ma queste sono informazioni devono essere vagliate e approfondite dalla procura”.
Penelope in tutta Italia si occupa delle scomparsi e affianca i parenti nelle ore più angoscianti. Come vi siete mossi per aiutare la famiglia di Milena Santirocco?
“Personalmente, sono andata sul posto per tre giorni consecutivi, anche per dare un sostegno e capire se ci fossero dettagli importanti da riportare alle forze dell’ordine. Il mio ruolo è stato proprio quello di fare da ponte tra familiari, questura e prefettura. Poi abbiamo fatto volantinaggio, sui social e nelle zone dove era stata avvistata”.
Quante sono le persone scomparse in Abruzzo?
“Un migliaio quelle mai ritrovate. Io stessa sono figlia di una persona scomparsa. Mio padre aveva 66 anni quando sparì per tre giorni, non sapevano che avesse disturbi di Alzheimer. Poi per fortuna è stato ritrovato vivo. Ma dopo quell’esperienza e l’aiuto ricevuto da Penelope ho deciso di mettermi in gioco”.
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