Vernet, 11 novembre 2023 – I cani che fiutano gli scomparsi hanno sentito l’odore del piccolo Emile, 2 anni e mezzo, a venti metri dalla casa dei nonni, nel piccolo borgo di Vernet, sulle Alpi francesi. Da lì il bambino è sparito nel nulla, era sabato 8 luglio. Un mistero che ha subito alimentato l’idea del borgo maledetto. Proprio vicino a Vernet, infatti, nel 2015 si consumò il disastro dell’Airbus 320 Germanwing. Una strage: il copilota Andreas Lubitz voleva suicidarsi e così condannò a morte tutti, le vittime alla fine furono 150.
Le ricerche del piccolo Emile
Indossava una maglietta gialla, pantaloncini bianchi e scarpe da trekking. I nonni quel pomeriggio lo avevano preparato per un’escursione.
L’allarme è scattato subito, la denuncia alla Gendarmeria è stata presentata meno di un’ora dopo. Sono stati mobilitati centinaia di uomini, cani e droni.
Sono state perquisite case e auto, interrogate decine di persone. Ma il giallo della scomparsa quattro mesi dopo resta irrisolto. E con il passare delle settimane anche gli investigatori sono stati costretti a cambiare il linguaggio, a parlare della ricerca di un bambino che probabilmente non è più in vita.
Emile, il rebus della scomparsa
Sembra la trama di un film, invece è tutto vero. Restano le domande senza riposta. Emile è stato rapito, magari per una vendetta verso la famiglia e soprattutto per l’impegno politico del padre? “Siamo cattolici e di destra e allora?”, era stata però la reazione dell’uomo, che ha un passato di impegno politico con Eric Zemmour.
Tutte le domande senza risposta
Ma gli investigatori non escludono altre piste, ad esempio quella dell'incidente, il bambino potrebbe essere stato investito da una mietitrebbia, il colpevole avrebbe poi fatto sparire il corpo.
Eppure il fiuto dei cani, quella pista a 20 metri dalla casa dei nonni –dettaglio che coincide con il racconto dei 2 testimoni che lo avrebbero intravisto quel pomeriggio – porta invece in un’altra direzione. Quella ipotizzata dal sindaco di Vernet: qualcuno potrebbe aver portato via il bambino, “uno i più adulti”, aveva ipotizzato ad agosto il sindaco Francois Balique.
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