Roma, 6 giugno 2023 – Si farà la Commissione bicamerale d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori? Questa mattina tutti i protagonisti della vicenda sono stati ascoltati dalla prima commissione Affari costituzionali del Senato in vista del voto definitivo.
Per Alessandro Diddi, promotore di Giustizia del Vaticano, la Commissione “sarebbe un’intromissione”.
Le parole del promotore di Giustizia vaticano
“In questo momento aprire una terza indagine, che segue logiche diverse, sarebbe una intromissione e pernicioso per la genuinità di ciò che stiamo conducendo”, è stato il parere di Diddi, promotore di Giustizia del Vaticano. Che poi ha chiarito: “Nessun ostracismo, né opposizione alla Commissione parlamentare di inchiesta. Il senso è quello di riuscire in questi mesi a lavorare in maniera genuina senza interferenze”.
Le parole di Pietro Orlandi
"Ho visto un cambio di atteggiamento che mi è sembrato molto diverso dall’inizio e poi questa parola utilizzata dal promotore di giustizia, intromissione, perché? Non ha parlato come magistrato ma ha specificato di parlare come rappresentante del Vaticano”, è stata la replica di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela.
"Secondo me - ha aggiunto - il lavoro del Parlamento è una cosa separata”, “quando ho parlato con il sottosegretario Alfredo Mantovano che non c’entra con la commissione, lui mi era sembrato entusiasta dell’apertura di una commissione d’inchiesta soprattutto quando ho parlato della questione dei servizi segreti, secondo me una cosa non esclude l’altra”, ha detto in riferimento alle inchieste della magistratura, quella vaticana è quella della procura di Roma.
“La Commissione arenata al Senato”
‘’Il 23 marzo scorso la Camera ha votato all’unanimità la proposta di legge per l’istituzione di una Commissione bicamerale di inchiesta sulle scomparse di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori. All’unanimità”, ha ricordato il legale della famiglia Orlandi, Laura Sgrò. In una memoria consegnata alla I Commissione al Senato il legale ha quindi sottolineato che “sono passati due mesi e mezzo da quel voto e la proposta di legge sembra essersi arenata al Senato. Prima gli emendamenti, che vorrebbero ridurre la durata della Commissione, adesso queste audizioni. Il clima evidentemente è cambiato”.
Il caso delle parole su Giovanni Paolo II
“E tante cose, intanto, abbiamo letto sulla stampa – ha aggiunto Sgrò -. Prima fra tutte, probabilmente la questione principale, se non l’unica, le presunte accuse di Pietro Orlandi al Papa Santo. Accuse che non ci sono state. Pietro Orlandi non ha mai inteso offendere la memoria di Giovanni Paolo II".
Il post di Pietro Orlandi per il sit in dei 40 anni
Il fratello di Emanuela intanto sta preparando il sit in per i 40 anni della scomparsa. Si terrà domenica 25 giugno, “e a mezzogiorno andremo tutti a San Pietro per l’Angelus”.
Le parole del promotore di Giustizia vaticano
“In questo momento delle indagini, aprire una terza indagine, che segue logiche, diverse sarebbe una intromissione e pernicioso per la genuinità di ciò che stiamo conducendo”, è il parere di Alessandro Diddi, promotore di Giustizia del Vaticano. Poi chiarisce: “Nessun ostracismo, né opposizione alla Commissione parlamentare di inchiesta. Il senso è quello di riuscire in questi mesi a lavorare in maniera genuina senza interferenze”.
“La Commissione arenata al Senato”
‘’Il 23 marzo scorso la Camera ha votato all’unanimità la proposta di legge per l’istituzione di una Commissione bicamerale di inchiesta sulle scomparse di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori. All’unanimità”.
Lo afferma il legale della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, in una memoria consegnata alla I Commissione al Senato che oggi ha svolto, in Ufficio di presidenza, delle audizioni informali nell’ambito della discussione sull’istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sui casi Orlandi-Gregori sottolineando che “sono passati due mesi e mezzo da quel voto e la proposta di legge sembra essersi arenata al Senato. Prima gli emendamenti, che vorrebbero ridurre la durata della Commissione, adesso queste audizioni. Il clima evidentemente è cambiato”.
Il caso delle parole su Giovanni Paolo II
“E tante cose, intanto, abbiamo letto sulla stampa. Prima fra tutte - probabilmente la questione principale, se non l’unica - le presunte accuse di Pietro Orlandi al Papa Santo. Accuse che non ci sono state - osserva l’avvocato Sgrò - Pietro Orlandi non ha mai inteso offendere la memoria di Giovanni Paolo II".