Mazara del Vallo (Trapani), 18 gennaio 2024 – Cos’è successo al murale dedicato a Denise Pipitone, scomparsa il 1 settembre 2004 a Mazara del Vallo (Trapani), uno dei più grandi misteri italiani?
La scritta ‘verità’ è sparita. “Oggi ho avuto l’ennesima testimonianza che come esseri umani stiamo fallendo miseramente!”, ha scritto Fabio Ingrassia, l’artista che ha firmato l’opera a Mazara dove è iniziato tutto, si vede il volto di Denise bambina, l’immagine che ha fatto il giro del mondo sotto gli archi del seminario vescovile. Proprio mentre la storia della ‘piccola’ scomparsa che è nel cuore d’Italia finisce al centro di uno scherzo di pessimo gusto. Due studentesse di Catania hanno girato un video fingendo di averla ritrovata. Amarissime le parole di Piera Maggio che si aspetta provvedimenti e scrive: “Il rispetto e la sensibilità in questi casi dovrebbero essere d'obbligo”.
Ma è soprattutto sul murale che Piera Maggio si aspetta chiarezza. "Non sappiamo se il disegno realizzato dall'artista Fabio Ingrassia in onore del 23esimo compleanno di Denise e poi affisso sotto gli archi del seminario vescovile di piazza della Repubblica a #MazaradelVallo si sia strappato da solo a causa delle intemperie oppure una mano ignobile e vigliacca ha voluto eliminare la parola "VERITÀ" vandalizzando il ritratto che è stato realizzato con tanto affetto. Vorremmo tanto scoprirlo attraverso le telecamere di videosorveglianza che vi sono in quella piazza. Lo stesso artista molto amareggiato ha reso noto il vile gesto attraverso il suo profilo Facebook. Una tristezza infinita, rimaniamo senza parole. Auspichiamo chiarezza”.
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L’avvocato Giacomo Frazzitta, che assiste la mamma di Denise dalle prime ore di questo mistero, sul murale anticipa: “Piera presenterà denuncia. Ci aspettiamo di capire quel che è successo dalle telecamere”. E se davvero si proverà che l’opera è stata vandalizzata, si dovrà tornare a fare i conti con una realtà “che conosciamo bene – ragiona il legale -. Esiste un legame sicuramente tra chi sa e chi pur non sapendo viene influenzato negativamente da chi parla male del caso. Ancora Denise?, questo è il pensiero di base”. Denise che è anche “un simbolo di chi nei nostri territori vuole cercare la legalità”.
E sul video – che ora è stato reso privato – osserva: “Le autrici hanno definito questo gesto una goliardata. Ma una goliardata deve rimanere dentro l’argine, il perimetro dei goliardi appunto. Quando viene comunicata al mondo diventa uno strumento di male. Piera Maggio vive una sofferenza viscerale per la scomparsa della figlia. Hanno rigirato un coltello nella piaga di questo dolore immenso”.