Mazara del Vallo (Trapani), 4 settembre 2023 - “Messina Denaro mi dica cosa è successo a mia figlia Denise Pipitone”, aveva dichiarato Piera Maggio dopo la cattura del padrino.
“Naturalmente è un pensiero comune che i boss sappiano quello che succede nel loro territorio – ragiona Giacomo Frazzitta, l’avvocato che segue fin dall’inizio la vicenda della bimba sparita da un cortile di Mazara del Vallo (Trapani) il 1 settembre 2004 -. Ma in questo caso, come è stato accertato nel 2015 dalla testimonianza di un collaboratore di giustizia, c’è qualcosa in più”.
Denise Pipitone, Messina Denaro e il collaboratore di giustizia
Per capire bene la storia bisogna riferirsi a un altro caso di scomparsa mai risolto, quello di Antonio e Stefano Maiorana, padre e figlio svaniti nel nulla a Palermo il 3 agosto 2007. Chiarisce Frazzitta, che ha seguito anche quel giallo: “Risulta agli atti che in quel caso Messina Denaro si è informato su ciò che era accaduto. Secondo un collaboratore di giustizia, avrebbe anche tentato di avere un incontro con i boss locali. Il vertice sarebbe poi saltato per la presenza di un elicottero che poi probabilmente porterà alla cattura degli stessi capi mafia locali”.
Da Denise Pipitone a Kata: cos’è cambiato?
Ma quasi vent’anni dopo la scomparsa di Denise, cos’è cambiato? E che riflessione suggerisce il caso di Kata, la bimba sparita a Firenze? “Purtroppo proprio guardando a quella vicenda risulta chiaro che quel che si è fatto non basta”.
Cosa serve quando scompare un minore
“Noi abbiamo fatto una battaglia per arrivare alla legge Denise, a condanne più severe per sequestro di minore – ricorda Frazzitta -. Ma occorre fare altro. Il commissario di governo è il primo passo ma poi servono protocolli, devono entrare subito in azione gli psicologi della polizia e dei carabinieri specializzati nel rapporto tra adulti e minori. Bisogna avere un quadro chiaro entro le 24 ore all’interno di quella famiglia e aprire un tavolo di crisi in Prefettura. Bisogna mettere il volto del bambino su tutti i display delle autostrade e delle città, interrompendo anche la pubblicità. E relazionare entro 24 ore al tavolo tecnico. Tutto questo non può essere una iniziativa improvvisata dalle procure e dalle prefetture”.
Denise è stata uccisa o è viva?
Avvocato, lei ha seguito da sempre questa storia dolorosissima, da come scrive Piera Maggio nel libro Denise è stato non solo un riferimento legale ma anche un supporto psicologico. Che idea si è fatto? Denise è stata uccisa o è viva da qualche parte? “Io sono un tecnico – risponde il legale -. Posso rispondere dicendo che noi stiamo lavorando e non ci siamo fermati mai. E adesso stiamo seguendo un’altra pista interessante”.