Mazara del Vallo (Trapani), 7 maggio 2024 – La mamma di Denise Pipitone, Piera Maggio, ha postato su Facebook la foto di due ‘cimici’ trovate a casa. Messe da chi? E quando? Sono proprio queste le domande senza risposta. La scoperta, fa sapere la madre di Denise - scomparsa a Mazara del Vallo (Trapani) il 1 settembre 2004, non aveva ancora 4 anni – è avvenuta per caso, durante lavori di manutenzione nella casa che Piera Maggio condivide con il marito Piero Pulizzi, il papà di Denise.
Le parole di Piera Maggio
“Sapete cosa sono? Scrivetelo nei commenti, vediamo chi indovina”, è l’incipit del post. Poi i dubbi: “Ovviamente non sappiamo se ce ne sono ancora delle altre e, a dire il vero, non abbiamo mai avuto questa curiosità perché non avevamo niente da nascondere. La scoperta è avvenuta adesso per via di manutenzione. Ci chiediamo se durante un'indagine dove vengono collocate determinate apparecchiature negli ambienti privati delle persone, non sia il caso a fine indagine di recuperare le tecnologie, presumibilmente anche costose, di cui si sono avvalsi coloro che hanno condotto le indagini?”. Le cimici, fa notare Piera Maggio, “erano correttamente funzionanti perché collegate alla rete elettrica - scrive Maggio - adesso chiederemo alle autorità se sono beni dello Stato oppure di privati”.
Il post si chiude con una domanda: “Se sono apparecchiature dello Stato, pensate che adesso dovremmo chiedere il risarcimento di 20 anni di appropriazione della nostra rete elettrica?”.
Gli strani episodi attorno al caso di Denise
Ma non è il primo episodio oscuro di quest’anno sul caso di Denise. A gennaio sempre Piera Maggio aveva denunciato il vandalismo sul murale dedicato alla figlia. L’artista Fabio Ingrassia lo aveva dedicato alla bambina ed era stato il primo a dispiacersene. Non solo: in quegli stessi giorni due studentesse di un liceo a Catania avevano girato un video fingendo di aver ritrovato Denise. E seminando solo altro dolore.
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