Martedì 16 Luglio 2024

Caso Emanuela Orlandi: chi era lo zio Mario Meneguzzi e perché se ne parla

Che cosa raccontano le carte dell’inchiesta sull’ultimo colpo di scena di uno dei più grandi misteri italiani

Roma, 11 luglio 2023 – Ma chi era Mario Meneguzzi, lo zio di Emanuela Orlandi – ormai morto – citato nel colpo di scena delle ultime ore sulla scomparsa della 15enne, cittadina vaticana, svanita nel nulla il 22 giugno del 1983?

Chi era Mario Meneguzzi

Si tratta del marito della sorella di Ercole Orlandi, papà della ragazzina. Ma perché si parla di Meneguzzi? Il nome dello zio di Emanuela appare ora in un carteggio consegnato dal promotore di Giustizia Vaticano Alessandro Diddi alla procura di Roma, ma non si tratta di una novità assoluta: la posizione di Mario Meneguzzi (ormai deceduto dopo essere stato per tanto tempo gestore di un bar alla Camera dei Deputati) era stata vagliata in passato dagli investigatori che da 40 anni cercano risposte al giallo irrisolto.

Nei documenti in mano ai magistrati, di cui ha dato notizia ieri sera il Tg di La7, si fa riferimento a presunte molestie subite da Natalina Orlandi (sorella di Emanuela) da parte dello zio Mario, aprendo dunque all’ipotesi (al momento priva di riscontri) che l’uomo potrebbe aver riservato lo stesso trattamento anche a Emanuela.

Dov’era quel giorno Mario Meneguzzi

Meneguzzi ha sempre detto che era in vacanza in provincia di Rieti, il giorno in cui sparì nel nulla sua nipote. Gli investigatori dell’epoca concentrarono la loro attenzione sullo zio di Emanuela, ma la pista venne abbandonata quando papa Giovanni Paolo II, parlando pubblicamente del sequestro dell’allora 15enne, fece riferimento prima a un caso di rapimento e poi in privato a una vicenda di terrorismo internazionale.

Tutte le ipotesi

Da quel momento, al centro degli accertamenti degli inquirenti italiani, sono finite tantissime altre ipotesi, prima fra tutte quella sul coinvolgimento della Banda della Magliana con il boss De Pedis in primo piano e, più recentemente, quella sulla pedofilia che avrebbe portato Emanuela fino a Londra.

Oggi, a distanza di anni, la pista ‘familiare’ torna a riprendere quota tra le proteste indignate del fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, che ha detto: “Ho capito che sono delle carogne. Hanno deciso di scaricare tutto sulla famiglia, senza vergogna, senza vergogna, mi fanno schifo”. La conferenza stampa, organizzata oggi da Pietro e dalla sorella Natalina assieme all’avvocato della famiglia Laura Sgrò, sarà utile per fare chiarezza anche su questo nuovo segmento di indagine.