Roma, 28 dicembre 2023 - Il caso Cristina Golinucci è “un fascicolo aperto per omicidio ma contro ignoti”, è la premessa di Barbara Iannuccelli, dal 2021 l’avvocato che con l’associazione Penelope assiste Marisa Degli Angeli, la mamma delle 21enne scomparsa a Cesena il 1 settembre 1992.
Avvocato, partiamo dall’ultima puntata: il 15 dicembre il gip si è opposto alla richiesta di archiviazione della procura.
“Ha dato un tempo, tre mesi, e ha indicato una serie di atti da compiere. Se all’esito di questi accertamenti ne serviranno altri, sarà la procura a richiederli”.
Gli approfondimenti hanno a che fare con persone o luoghi?
“Sono persone da ’attenzionare’ e persone che devono parlare, tutte cose già emerse nel corso delle indagini precedenti ma che incredibilmente non hanno mai avuto dignità di verbalizzazione”.
Nuove testimonianze?
“Si cerca una donna. Il gip ha chiesto di approfondire anche questo aspetto. Parliamo di una persona che sarebbe stata testimone oculare e avrebbe sentito Cristina litigare con un uomo. Un’altra circostanza che non era mai emersa prima”.
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Si conosce l’identità di questa donna?
“La stanno cercando, speriamo la trovino. Per ora abbiamo solo indicazioni di massima”.
Le tracce delle nuove indagini portano solo in Italia o anche all’estero?
“Si parte dall’Italia, e questo può costituire il ponte per l’estero”.
Tra le piste seguite in questi anni: l’infermiere, il predatore sessuale vicino agli ambienti della chiesa e l’immigrato che viveva nel convento dei Cappuccini a Cesena.
“Su quest’ultimo siamo in attesa che la Francia ci dia qualche buona notizia. Dal 2017 pende su di lui un mandato di cattura, sempre per reati sessuali”.
Confessò il delitto in un dialogo in carcere, intercettato. Ma poi ritrattò.
“Sono riuscita a individuare questo reperto, era un vecchio nastro. La prima operazione è stata portare il perito fonico Gian Piero Benedetti, lo stesso che ha lavorato alla strage di Bologna. Abbiamo trasformato questa cassetta in un file digitale, c’è anche la trascrizione del contenuto. Poi ad aprile 2022 ho depositato la mia istanza di riapertura delle indagini che è stata accolta”.
Quindi il nastro è stato il grimaldello che ha consentito la ripartenza dell’inchiesta?
“Sì, per i cold case si deve dimostrare di avere un elemento nuovo. Sono sempre stata ispirata alla teoria del rasoio di Occam, che fonda la criminologia mondiale. Di fronte a un caso complesso, la risposta è sempre quella più semplice”.
La scomparsa di Cristina Golinucci è una vicenda ancora più difficile di tante altre perché non è mai stato ritrovato il corpo.
“Sì, difficile. La prima cosa che ho fatto: mettermi di fronte a Marisa e ascoltare i suoi racconti. I tre quarti delle cose che lei mi ha detto non le ho ritrovate nel fascicolo. Mi sono accorta che mancavano tanti pezzi, tanti documenti che abbiamo poi recuperato. Lei mi diceva: il rappresentante nel parcheggio… i due ragazzi…”.
L’ultimo avvistamento di Cristina, quel 1 settembre di 31 anni fa?
“Partiamo dall’ultimo elemento certo: la telefonata che ha fatto da casa sua, la conferma di questo appuntamento con il padre spirituale, per le 14:30 al convento. A quella chiamata ha assistito anche Marisa. ‘Ciao mamma ci vediamo stasera’, ha detto Cristina uscendo. Quella sera la mamma la sta ancora aspettando, da 31 anni”.
Il rappresentante nel parcheggio del convento cosa racconta?
“Lui sente il rumore di un’auto che parcheggia ma non alza lo sguardo. Non vede nessuno e non sente urla, quindi non si allarma. Ma c’è una testimonianza molto importante raccontata dal fidanzato di Cristina che spiega la reazione di lei di fronte a uno spavento. Un giorno a casa di lui era scattato l’allarme e Cristina, che pure era in grado di attivarlo e disattivarlo, non aveva fatto niente, era rimasta pietrificata dallo spavento. Un racconto molto importante perché noi che non abbiamo conosciuto Cristina abbiamo capito che di fronte alla paura lei rimane incapace di reazione”.
Avvocato, questo mistero si risolverà mai?
"Ho qualche dubbio e l’ho sempre detto anche a Marisa. Ci sono state 9 richieste di archiviazione”.
L’unico modo per risolvere questo caso è che qualcuno si penta?
“Sì, oppure che qualcuno dia una testimonianza. Che questa persona che si cerca possa dare davvero una svolta”.