Martedì 5 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
Scomparsi

Storia di Bobo, il boxer cieco che fiuta le persone scomparse. L’istruttore: “Ecco cosa imparo dai miei cani”

La disciplina si chiama mantrailing. Come avviene l’addestramento e in quali ambienti operano questi animali sensibilissimi

Bobo, il boxer cieco con la sua istruttrice Vassilia Sacco (foto Alessandra Visentin)

Bobo, il boxer cieco con la sua istruttrice Vassilia Sacco (foto Alessandra Visentin)

Torino, 26 luglio 2023 – Senza distrarsi, sulle tracce di persone scomparse.

Bobo è un boxer cieco. Fa un tutt’uno con la conduttrice Vassilia Sacco. Nella squadra di Ivan Schmidt Academy, a Torino. Il titolare è svizzero, ha 46 anni,  da 16 è istruttore di mantrailing, la disciplina che ‘sfrutta’ l’olfatto straordinario dei cani molecolari.

L’accademia è una scuola di formazione “che si occupa anche dei recuperi comportamentali”, spiega Schmidt. 

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Mantrailing, cercare persone attraverso il fiuto dei cani. Su quali tracce lavorano gli animali?

"Perdiamo circa 40mila cellule al minuto, un malato di Alzheimer meno, un criminale che scappa e ha paura di più. Il cane da mantrailing le fiuta benissimo, con il mega olfatto a terra, con il tele olfatto più in aria. Infatti serve quasi un’ora perché queste cellule si depositino”.

Ivan Schmidt e la compagna Vassilia Sacco con i loro cani da ricerca persone (foto Alessandra Visentin)
Ivan Schmidt e la compagna Vassilia Sacco con i loro cani da ricerca persone (foto Alessandra Visentin)

Quali sono gli elementi di base?

"La caratteristica fondamentale? Un fiuto eccezionale. Poi tutto viene costruito sul gioco, sulla motivazione. Per il cane sarà sempre un divertimento”.

In quali ambienti si svolge il mantrailing?

"Urbano e semi-urbano. Partendo dall’odore che si ha a disposizione dello scomparso e da una lunghina, un guinzaglio di 10 metri che può essere ridotto anche a 5. Un lavoro diverso rispetto a quello dei cani da ricerca, che in montagna lavorano liberi”.

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Uomo e cane, un tutt’uno.

"Questo davvero è tutto. A formare il cane non serve molto tempo. Ne serve molto, invece, per diventare quello che io definisco un ottimo binomio, in grado di saper leggere perfettamente il proprio cane”. I segnali che dà il cane quando scova una traccia significativa? “Se il cane tira su la testa o torna indietro, sappiamo che non sta lavorando o che comunque è fuori traccia. Il segnale di concentrazione? Il naso a terra”.

Che cosa le hanno insegnato i suoi cani?

“L'umiltà, che è anche quello che cerco di trasmettere sempre ai miei allievi partendo da questo: gli animali non sono robot, non sono macchine, non sono infallibili”.

Bobo, boxer cieco da ricerca persone nella foto di Alessandra Visentin
Bobo, boxer cieco da ricerca persone nella foto di Alessandra Visentin

Li ha mai chiamati bambini?

Ride: “Assolutamente no. Non sono cani relegati al box come fanno tanti ma questo fa parte della formazione. Io desidero avere un rapporto con loro, voglio che abbiano il piacere di uscire e di fare qualcosa con me”.