Roma, 14 giugno 2023 – Bambini stranieri scomparsi, spesso vittime di odi incrociati, di vendette. ‘Rubati’ da chi è più vicino. Mentre l’Italia segue con il fiato sospeso la storia della piccola Kata, e i suoi contorni ancora misteriosi, si deve fare i conti con un “fenomeno purtroppo in crescita”, come premette il viceprefetto Andrea Cantadori, vicario del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse.
Minori stranieri scomparsi, numeri choc
Nel 2022 – ha ricordato il Commissario per il 25 maggio, giornata internazionale dei minori scomparsi – le denunce sono state 17.130, in media 47 al giorno, 36 erano riferite a stranieri. Spesso le storie riguardano coppie miste. Il fattore tempo è strategico.
“Purtroppo, quando la sottrazione è avvenuta, ce ne accorgiamo mentre il bambino è già all’estero –ragiona il viceprefetto -. In un’ora o due ore di aereo sei già chissà dove. Allora inizia una vertenza legale. Il genitore che è in Italia rivendica il bambino, lo stesso fa quello che si trova fuori, nel paese di origine. Ognuno si rivolge a un proprio tribunale. E si può arrivare a sentenze diverse, che confliggono tra loro”.
I ‘buchi’ nelle convenzioni internazionali
Ma le convenzioni internazionali possono aiutare il lieto fine della storia? “Sì ma ci sono due problemi. Primo, non tutti i paesi le hanno ratificate. Secondo, alcune convenzioni sono state ratificate ma con riserva, fino a un certo punto. Per cui il percorso è sempre molto lungo”.
I figli scomparsi di coppie miste
Spiega ancora il viceprefetto Cantadori: “Abbiamo avuto casi di bimbi riportati nel paese d’origine di uno dei genitori, ad esempio musulmano, con l’obiettivo di farlo crescere secondo quei dettami religiosi”. Ma non solo. “Ho in mente il caso di un padre italiano, la mamma è ucraina, è sparita con il figlio. Oggi con la guerra il papà non sa più niente di loro”. Dolore e attesa angosciosi. "E le sentenze – ricorda Cantadori –possono arrivare dopo anni. Ma noi speriamo sempre che un giorno questi casi si possano risolvere”.