Vico Equense (Napoli), 14 agosto 2024 – Angela Celentano e gli ultimi sviluppi sulla cosiddetta ‘pista turca’. A maggio la gip Federica Colucci ha deciso una proroga di sei mesi per completare le indagini. Ma che cosa significa? Che sono state trovate tracce significative sulla scomparsa di quella che il 10 agosto 1996 era una bambina di 3 anni che giocava sul Monte Faito?
Usa risposte prudenti com’è nel suo stile Luigi Ferrandino, avvocato di Maria e Catello, i genitori di Angela, che oggi avrebbe 31 anni. Già l’anno scorso la gip Colucci aveva respinto la richiesta di archiviazione della procura su questo filone che porta dritto alla piccola isola di Buyukada.
Angela Celentano e la pista turca
Premette il legale al telefono con Quotidiano.net: “La proroga risale a fine maggio. All’epoca avevo incontrato il pm. Mi aveva spiegato che si trattava di un tempo necessario a consentire altri atti, perché il fascicolo è enorme".
Passato – in sordina - l’anniversario della scomparsa, la notizia della proroga rilancia l’interesse su un mistero che non si è mai chiarito. I genitori di Angela in tutti questi anni hanno continuato a cercare. Proprio come per Denise Pipitone, a chi instillava il dubbio della morte della figlia, forse lo stesso giorno della scomparsa, hanno sempre obiettato: portateci il corpo. Invece il corpo non c’è, non è mai stato trovato.
Che cosa succede ora
E come proseguiranno ora le indagini? Mette in fila l’avvocato Ferrandino: “La proroga scade tra ottobre e novembre. Il fascicolo è enorme, credo si debbano ancora completare le traduzioni. Dovremo quindi chiedere le autorizzazioni per formare il gruppo Interpol che si deve poi riunire e continuare le indagini sul posto. Mi chiede se ci sono elementi di interesse? Questo non lo so dire. In genere, una proroga viene richiesta quando l’attività investigativa non si è potuta completare”.
Pista turca, sono stati commessi degli errori?
Ma in queste indagini, partite grazie alla segnalazione di una blogger, sono stati commessi degli errori? “Questo si deve chiarire – risponde l’avvocato -. Da capire se davvero è stata sentita una persona al posto di un’altra o se piuttosto si sia trattato di un errore di trascrizione. Una volta completata tutta l’attività, resta sempre la speranza di arrivare a una conclusione. Questa è l’attesa della famiglia e anche del nostro team di investigatori. La prudenza vuole che si resti sempre in una condizione di sorveglianza del procedimento. Certo, l’interesse della stampa è importante per mantenere l’attenzione sulle indagini. Con il pm siano giunti a una sorta di accordo, questa indagine deve essere portata fino all’ultimo. Questa pista, come le altre, deve essere portata a compimento. Non devono rimanere dubbi. O si trova qualcosa, o si chiude con la pista turca ed si va avanti”.