Roma, 12 febbraio 2024 – Una ferita che non si chiuderà mai. Un brivido che attraversa l’anima. Con queste parole, gli occhi lucidi e un groppo in gola, Al Bano è tornato a parlare di Ylenia, la primogenita scomparsa a New Orleans trent’anni fa. Lo ha fatto ieri in tv ospite di Verissimo, con Silvia Toffanin.
Il dolore di Al Bano per Ylenia
Sono passati trent’anni dall’ultima telefonata tra Al Bano e la figlia Ylenia, era il 1 gennaio 1994. “Quando sento il suo nome – confessa il cantante – provo un brivido nell’anima. Non riesco ancora a parlarne. Sempre quella maledetta ferita che purtroppo non si chiuderà mai. Porto la mia croce, io so dov’è mia figlia perché lo sento. E so che prima o poi la incontrerò di nuovo, toccherà anche a me”. Al Bano, a differenza dell’ex moglie Romina Power, è convinto che la primogenita sia morta annegata nel Mississippi.
Il cantante di Cellino San Marco ha ripetuto spesso di essersi convinto ascoltando le parole del guardiano notturno. Che il 6 gennaio 1994 vide una ragazza bionda annegare nel Mississippi e le sentì dire, “io appartengo alle acque”. Parole che il padre ha ‘riconosciuto’.
Le parole dedicate a Ylenia nell’autobiografia
Strazianti le parole dedicate alla figlia nell’autobiografia E’ la mia vita. "Ylenia è stata per me un sogno, un grandissimo amore. E lo sarà per sempre. Era una figlia straordinaria bella, intelligente, fantasiosa e affettuosa ma anche tremenda, aveva un carattere forte indipendente. A volte ribelle ma proprio perché straordinariamente ricca dentro, vogliosa di affermarsi. Aveva una carica vitale irresistibile. Vedevo me stesso in quella ragazzina, anch’io lottavo perché sognavo grandi cose. E mi sentivo orgoglioso e ancora più legato a lei. Con Ylenia se ne è andata una parte della mia vita”.
"Era maggiorenne, non potevo fare di più”
Poi il cantante, visibilmente turbato, ha ripreso il racconto da studio. “Io ho sbagliato con lei... Perché quella volta che mi disse, voglio andare in Belize perché ho intenzione di fare un libro sugli homeless, sui senzatetto... Ma era maggiorenne, non potevo fare di più”. Provò a dirle di no, si sentì rispondere che era troppo borghese.