Sabato 22 Febbraio 2025
REDAZIONE CRONACA

Epifania, i detenuti di Opera a pranzo con Scola

Un detenuto: "Questo pranzo lo dedico a tutti i compagni che non sono venuti e lo condividerò con loro al mio ritorno". Scola: "Occupare bene il tempo anche in carcere è importante"

I detenuti a pranzo con Scola (Newpress)

Milano, 6 gennaio 2015 - Cinque detenuti del carcere di Opera, accompagnati dal direttore del penitenziario, due cappellani e il personale di polizia penitenziaria, hanno pranzato oggi in Arcivescovado con l’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola. Il pranzo continua nel solco della tradizione dall’arcivescovo di accogliere le persone bisognose nel periodo natalizio: prima dei carcerati hanno pranzato con Scola un gruppo di immigrati e dei preti anziani. Seduti attorno al tavolo, con l’arcivescovo a capotavola, i detenuti hanno raccontato la loro storia.

Gabriele, originario della Sicilia, ha già passato 20 anni in carcere e dovrà scontare la pena dell’ergastolo. «Questo pranzo lo dedico a tutti i compagni che non sono venuti - ha detto all’arcivescovo di Milano - e lo condividerò con loro al mio ritorno». I detenuti che hanno partecipato oggi sono stati scelti dalla direzione del carcere di Opera. «Mi sento fortunato ad essere arrivato al carcere di Opera», ha sottolineato un altro detenuto, Michele, raccontando come la reclusione lo ha cambiato. Parlando della positività delle attività che i detenuti possono svolgere in carcere Scola ha sottolineato come «occupare bene il tempo anche in carcere è importante, perché l’uomo senza lavoro e attività si trova in difficoltà». In occasione di questo pranzo, con un menu composto da crespelle di verdure, arrosto con salsa di arancia e panettone con crema di mascarpone, i detenuti di Opera hanno regalato a Scola un presepe in legno realizzato da loro.